Piazzo Comm. Armando, la storica azienda agricola che a San Rocco Seno d’Elvio, nel territorio di Alba, ha rivelato da tanto tempo una particolare attenzione al vitigno Nebbiolo e al vino Barbaresco, ha recentemente promosso un’interessante iniziativa tra il turistico, il commerciale e l’informativo, con un significativo sottofondo di aspetti umani e sociali.
Consapevoli delle positive intuizioni che Armando Piazzo, il capostipite dell’azienda, aveva ideato e concretizzato negli anni Settata e Ottanta del Novecento, gli attuali “titolari” della struttura aziendale – la figlia Marina, il genero Franco Allario e i loro figli Marco e Simone – hanno accettato e condiviso la proposta della loro società di distribuzione nazionale vini, la Rinaldi 1957 di Bologna, e così hanno organizzato lunedì 23 ottobre scorso una giornata di conoscenza, degustazione e confronto con il mondo della distribuzione con la presenza di agenti di commercio, ristoratori, enotecari, conduttori di vinerie e altre figure operative del mondo vitivinicolo.
La struttura bolognese – come è scritto nella sua denominazione – opera dal 1957 nella distribuzione del vino di qualità e di origine e ha poco per volta sedimentato numerosi comportamenti finalizzati a valorizzare i produttori e i loro prodotti, attraverso rapporti qualificati e dinamici con i rappresentanti intesi come operatori di informazione e conoscenza, prima ancora dell’atto commerciale.
Attraverso numerose iniziative come quella proposta presso l’azienda Piazzo, la Rinaldi 1957 lavora nella valorizzazione dei produttori e dei loro vini, crea tra loro una sinergia positiva e fa leva sul paesaggio territorio italiano per dare ai vini, alla degustazione e alla selezione un supporto di identità e valorizzazione.
In questo caso, quindi, la Langa e le sue colline vestite dei colori autunnali sono diventate un positivo strumento di valorizzazione a favore dei produttori e dei loro vini. Un motivo in più per orientare in modo più mirato quel turismo enogastronomico che sta invadendo, a volte in maniera esuberante, le colline albesi. Coinvolgere con maggiore decisione gli operatori economici e frenare un po’ di più l’assalto del pubblico potrebbe favorire una migliore selezione degli arrivi, a vantaggio della qualità del turismo.