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Alla scoperta del Moscato d’Asti, un vino infinito

Esplora il Moscato d’Asti: un vino dolce e aromatico del Piemonte, simbolo di tradizione e convivialità, ora proiettato verso il futuro.

Giancarlo Montaldo
Alla scoperta del Moscato d’Asti, un vino infinito

Il Moscato d’Asti rappresenta un autentico simbolo della tradizione enologica piemontese, capace di catturare i sensi con la sua fragranza inconfondibile e il suo gusto dolce ma mai stucchevole. Questo vino nasce in un territorio unico, tra le colline delle province di Cuneo, Asti e Alessandria, dove il vitigno Moscato trova la sua massima espressione.

Le colline che caratterizzano la zona d’origine del Moscato d’Asti sono un “mare di terra” che copre 51 comuni nel cuore del Piemonte. Questi territori, spesso ricchi di calcare e argilla, offrono al Moscato bianco, anche noto come “di Canelli”, un ambiente ideale per crescere. Le condizioni climatiche, con inverni freddi, primavere fresche ed estati calde, contribuiscono a creare un vino di grande complessità aromatica.

Un gusto inconfondibile

Il Moscato d’Asti si distingue per il suo colore giallo dorato e per la sua complessità olfattiva. Al naso, si percepiscono sentori di uva matura, pesca gialla, rosa, miele e fiori di tiglio, acacia e glicine. In bocca, la dolcezza si bilancia perfettamente con una bella acidità, creando una competizione di sapori che invita a gustare il vino ripetutamente.

Perfetto per celebrare momenti speciali, il Moscato d’Asti è il “vino della festa e della convivialità”. Che sia alla fine di un pasto o in un momento di pausa durante la giornata, questo vino invita a brindare e a ritrovare il piacere della compagnia.

Il Moscato d’Asti ha ottenuto la denominazione di origine controllata nel 1967 e successivamente la DOCG nel 1993, segnando un percorso di riconoscimenti che ne testimoniano la qualità e la tradizione. La sua storia si intreccia con quella dell’Asti Spumante, con cui condivide zona di produzione e vitigno, ma che si distingue per un approccio più artigianale e una produzione spesso legata a piccole realtà agricole.

Crescita e successo

Negli ultimi decenni, la produzione di Moscato d’Asti è cresciuta esponenzialmente. Dal 1994, quando si vendevano circa 2.400.000 bottiglie, si è passati a oltre 42 milioni di bottiglie nel 2021. Questo incremento testimonia il crescente apprezzamento del mercato per questo vino, sia a livello nazionale che internazionale.

Oggi, il Moscato d’Asti guarda al futuro con una forte attenzione alla sostenibilità e all’innovazione tecnologica. La produzione si avvale di tecniche avanzate che rispettano l’ambiente, ottimizzano le risorse energetiche e idriche, e preservano la biodiversità.

Il Moscato d’Asti è molto più di un semplice vino: è un’esperienza sensoriale che celebra la vita e la convivialità, radicata in una tradizione secolare e proiettata verso un futuro sostenibile e innovativo

.Leggi l’articolo completo qui.

Articolo scritto da Giancarlo Montaldo
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