Con la vendemmia 2020 alle porte e anche in odore di precocità, la Vignaioli Piemontesi, associazione capofila delle cantine cooperative cuneesi, per sostenere l’economia del settore vitivinicolo di Langa e Roero in questa cruciale fase produttiva, ha siglato un accordo con le organizzazioni professionali agricole di territorio (Coldiretti, Confagricoltura e Cia).
L’accordo prevede due importanti opportunità a favore dei viticoltori che incontreranno concrete difficoltà nel collocare in modo onorevole le uve prodotte in questa campagna.
Da un lato, c’è la piena disponibilità delle cantine cooperative di Langa e Roero ad accogliere nuovi viticoltori associati. Resta, quindi, in seno al movimento cooperativo cuneese la logica delle “porte aperte”, che ha segnato già nel passato importanti iniziative del genere.
Le cantine cooperative, per venire incontro ai problemi dei viticoltori che vogliano intraprendere un percorso associativo, sono propense in una fase emergenziale a derogare, in tutto o in parte, alle condizioni minime che regolano solitamente l’adesione di nuovi viticoltori al loro tessuto sociale. Ma questo non è tutto.
(Giulio Porzio, presidente della Vignaioli Piemontesi)
Ci possono essere situazioni di difficoltà anche per ragioni legate alla capienza delle cantine: alcune aziende acquirenti potrebbero non avere spazio fisico sufficiente ad accogliere le uve della nuova produzione 2020 sulla base degli acquisti delle annate passate
Anche queste situazioni potrebbero riversarsi a cascata sui produttori viticoli fornitori delle uve con effetti negativi nella gestione generale della vendemmia.
In questi casi, entrerà in gioco la Vignaioli Piemontesi, che opererà come collettore delle partite, piccole e grandi, che rischierebbero di appesantire il mercato. A seguito della concertazione con le cantine cooperative associate, la Vignaioli Piemontesi accoglierà nuovi soci e ritirerà le uve che potrebbero non trovare conferma di acquisto da parte degli abituali compratori.
La Vignaioli Piemontesi si pone, quindi, come struttura di servizio e di collegamento da un lato con il mondo della produzione viticola non organizzata e, dall’altro, con le cantine cooperative che saranno i destinatari finali di queste partite di uve.
Un segnale davvero importante, indirizzato soprattutto agli operatori di mercato.
(Davide Viglino, direttore della Vignaioli Piemontesi)