Hanno scelto di certificare le loro denominazioni con il supporto di Valoritalia i Consigli di Amministrazione del Consorzio di Tutela dei Vini Doc Freisa di Chieri e Collina Torinese e del Consorzio per la Valorizzazione dei Vini Docg di Caluso e Doc di Carema e Canavese, dei quali dunque l’Ente certificatore diventa ufficialmente l’Organismo di Controllo.
E con queste acquisizioni Valoritalia arriva ormai a controllare la quasi totalità delle denominazioni riconosciute in Piemonte. Le nuove entrate sono la Doc Carema, le Docg Caluso o Erbaluce di Caluso, la Doc Canavese, la Doc Freisa di Chieri, la Doc Collina Torinese e la Doc Valsusa.
Salgono così a 230 le denominazioni certificate da Valoritalia tra Docg, Doc e Igt, vale a dire circa il 50% della produzione nazionale dei vini di qualità e origine riconosciuta. All’Ente fanno riferimento però anche le produzioni da agricoltura biologica di circa 2.000 aziende e la produzione da agricoltura integrata di altre 1.200.
“La certificazione è una componente fondamentale del valore aggiunto del vino italiano di qualità” sottolinea il presidente di Valoritalia Francesco Liantonio “Il sistema italiano di certificazione rappresenta, a livello internazionale, un modello di assoluta eccellenza”.
Valoritalia, oltre a certificare standard innovativi di sostenibilità come Equalitas e Viva ed altri ancora come Vinnatur, agisce in equivalenza con standard internazionali come NOP per gli Usa, COR per il Canada, JAS per il Giappone, Bio-Suisse per la Svizzera ed è partner di IFOAM (International Federation of Organic Farming), ASS.O.CERT.BIO (Associazione Nazionale Organismi di controllo Certificazione del Biologico) e AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica).