Arriva dall’Australia un metodo scientifico per verificare l’autenticità di un vino: rapido, semplice ed economico.
L’innovativa “invenzione” è opera di un team di ricercatori dell’Università di Adelaide che è stato in grado di identificare le origini geografiche di alcuni Cabernet Sauvignon 2015 provenienti da tre regioni vinicole dell’Australia e dalla zona di Bordeaux con una precisione del 100%, grazie ad una nuova tecnica che utilizza la “spettroscopia di fluorescenza”, un processo per cui una molecola assorbe radiazioni nel campo ultravioletto e le emette nel visibile, con una frequenza più bassa di quella iniziale.
Il metodo messo a punto fornisce una “impronta digitale” dei campioni in base alla presenza di composti fluoroforici o che emettono luce; abbinandolo con una solida analisi dei dati e grazie ad un particolare algoritmo di apprendimento automatico, si è rivelato una potente tecnica per l’autenticazione in grado di aiutare a evitare qualsiasi incertezza sull’etichettatura del vino in base all’origine, alla varietà o all’annata.
Ma è anche un primo passo: il team dell’Università di Adelaide sta infatti lavorando per utilizzare le informazioni chimiche ottenute dai dati di fluorescenza per identificare le molecole che differenziano i vini delle diverse regioni e comprendere – in maniera scientifica – quali componenti peculiari contribuiscano a conferire la loro specifica e unica personalità.
Questo primo risultato ottenuto dai ricercatori potrebbe, dunque, essere particolarmente utile come mezzo di contrasto per le frodi che caratterizzano anche il comparto vinicolo mondiale, come per molte altre filiere: un business di miliardi di dollari illeciti.
Secondo l’Euipo, l’Ufficio dell’Unione Europea per la tutela della Proprietà Intellettuale, la contraffazione del vino ammonta ad oltre 2,3 miliardi di euro di vendite dirette perdute ogni anno tra il 2013 ed il 2017. Ben 300 milioni per l’Italia, dunque oltre il 5,2% del business regolare.
Ed è di pochi giorni or sono l’ennesimo intervento dei Nas che hanno intercettato il traffico illecito di falsi grandi vini di Toscana (Brunello di Montalcino, Chianti e grandi brand di Bolgheri), tra Italia e Cina.
Secondo Coldiretti il “Made in Italy” contraffatto in campo agroalimentare nel mondo vale oggi oltre 100 miliardi di euro.
(Alessandro Mortarino)
Foto: per gentile concessione di Laboratorio Enocontrol – Alba.