Quella di Albertengo è la storia di una famiglia prima ancora che di un’azienda.
Al tempo stesso è anche la storia di una comunità, quel paese di Torre San Giorgio che, come ama dire Massimo Albertengo, “è situato a metà strada tra il Monviso e le Langhe”.
È la storia che Albertengo Panettoni ha voluto raccontare in un nuovo libro realizzato per celebrare due importanti anniversari: i “Trent’anni del Panettone al Moscato”, il prodotto must che lo ha legato al mondo del vino e i “Dieci anni dall’inaugurazione della Maison del Panettone” a Torre San Giorgio. Il libro, in un’elegante veste grafica ed editoriale, è stato realizzato con la collaborazione di Giancarlo Montaldo, direttore della rivista Barolo & Co per i testi e le interviste.
Hanno inoltre contribuito alla sua realizzazione Tino Gerbaldo per le fotografie, Franco Giolitti per le illustrazioni, Paolo Racca-Bosio Associati per il progetto grafico e L’Artistica Savigliano per la stampa.
Inizia con il racconto della storia della famiglia Albertengo, avviata in un semplice panificio a Torre San Giorgio (CN) nel 1905 grazie all’attività del fondatore, Giovanni Battista Albertengo, accompagnato dalla moglie Paola Garello. A loro sono subentrati negli anni Venti del Novecento Michele e Lucia Albertengo, da cui sono nati cinque figli, tre maschi e due femmine tutti avviati alla panificazione. Sarà uno di loro, Domenico Albertengo, con l’appporto indispensabile della moglie Caterina, a segnare il periodo d’incredibile sviluppo aziendale dopo il 1953, con la svolta nella produzione dolciaria e il debutto dei panettoni Albertengo, fino al 1999 quando subentrano nella conduzione i figli Massimo e Livia.
La seconda parte è invece il racconto dell’attualità che focalizza l’importanza del legame con il paese di origine e lo stile che caratterizza da sempre l’atteggiamento produttivo dell’azienda.
Soprattutto sottolinea il criterio di scelta degli ingredienti essenziali del panettone, con un focus mirato sulla Nocciola Piemonte, per la cui produzione Albertengo ha acquisito un’azienda in Alta Langa. Questa parte si conclude con la gustosa “confessione “del Panettone Albertengo, stilizzato in versione cartoon, che si racconta in prima persona e con alcuni spunti finalizzati a ben interpretare la conservazione e il consumo del panettone.
Nella parte dedicata all’attualità sono distribuite dieci conversazioni con personaggi noti e meno noti, dal produttore Bruno Ceretto allo chef Daniel Canzian, da Teo Musso agli storici fornitori o importatori d’oltreoceano che conoscono a fondo la realtà umana e produttiva della Albertengo Panettoni.
E non mancano le schede tematiche, dedicate a una breve storia del panettone, alla tradizione del pane e del grano nei proverbi piemontesi e, infine, a un’originale ode al panettone Albertengo.
In tutto sono 94 pagine di notizie, curiosità, immagini e ricordi per un libro che si legge tutto d’un fiato e permette di conoscere – attraverso le vicende della famiglia e dell’azienda Albertengo – uno spaccato della storia di questi ultimi 120 anni in un territorio di pianura che ha un bel vissuto da rivelare, rimasto spesso gelosamente riservato.
(Info: redazione@baroloeco.it)