Prototipo del turismo esperienziale, quello enogastronomico attira sempre più appassionati, nonostante le difficoltà dell’ultimo anno.
La nuova edizione della ricerca presentato da Roberta Garibaldi, docente di Tourism Management all’Università degli Studi di Bergamo e presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico – una ricerca che ogni anno cerca di intercettare proprio le nuove tendenze in atto nel comparto enoturistico e di cogliere l’evoluzione del “turista enogastronomico” – sembrerebbe certificarlo ampiamente. Si tratta, in effetti, di una lettura approfondita dei cambiamenti della domanda che può rivelare agli operatori del settore le opportunità che si aprono nel dopo-Covid-19.
Che cosa emerge dunque dall’indagine svolta nel mese di marzo 2021 su un campione rappresentativo della popolazione italiana?
Innanzitutto che il fenomeno del turismo enogastronomico continua la sua crescita e ha resistito alla crisi pandemica: se nel 2016 solo il 21% degli intervistati aveva svolto almeno un viaggio spinto da questa motivazione nei tre anni precedenti, nel 2019 la percentuale arrivava già al 45% e nel 2021 tocca ormai il 55%, anche se il peso della crisi ha in parte ridotto la disponibilità di spesa (31%) e diminuito il numero delle esperienze fatte (27%).
Quasi costretti a riscoprire l’Italia come meta di viaggio nel 2020, i turisti italiani sembrano avere aggiunto multifunzionalità alle loro vacanze e se le località di mare restano in testa alle preferenze, almeno per il 53% esse rappresentano la porta d’accesso anche a esperienze enogastronomiche nell’interno alla ricerca di sapori territoriali.
Cresce il desiderio di vivere all’aria aperta, tanto che l’86% dichiara l’intenzione di cercare sistemazioni in agriturismi o relais di campagna (59%), ma sono disponibili anche a soluzioni innovative come gli alberghi a tema cibo-vino (56%), i campeggi glamour in tende arredate (29%), case sugli alberi (32%) e simili. Per chi non rinuncia alle comodità dell’albergo è sempre più determinante l’offerta di cibi tipici locali, anche a colazione (80%).
Ben il 64% dei turisti enogastronomici dichiara che durante la vacanza vorrebbe praticare attività sportiva all’aria aperta in ambiente rurale e sono quasi raddoppiati quelli che abbinano la vacanza alla bicicletta, passando dal 19% del 2019 al 39% del 2021.
Sempre più orientato ad una vacanza-benessere, il turista enogastronomico cerca esperienze a diretto contatto con la natura e alle tradizionali visite in cantina, giudicate ormai troppo simili tra loro dal 60%, preferisce un approccio attivo, ad esempio con visite autofruite (63%), individuali, magari guidate da un’apposita applicazione da scaricare sul cellulare. Il tema sicurezza incide parecchio in questo caso e più una cantina dà l’impressione di curarla, più è gradita. Sembra che solo l’8% delle aziende in Italia sia attrezzato in questo senso.
Ma c’è anche chi ritiene le cantine luoghi interessanti per svolgere attività come meeting e riunioni di lavoro in ambienti rilassanti (57%) trasformandole in luoghi per il turismo d’affari grazie alle esperienze ormai consolidate di smart working.
Gli sviluppo possibili del turismo enogastronomico, come si vede, sono molti e stimolanti.
Indicativo il fatto che il ministro del Turismo Massimo Garavaglia – intervenuto alla presentazione insieme al Sottosegretario alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Gian Marco Centinaio, ad Alessandra Priante, direttore Europa di UNWTO (l’agenzia per il turismo dell’ONU) e al presidente di ENIT Giorgio Palmucci – abbia annunciato un Piano dell’Enogastronomia che coinvolgerà tre Ministeri: Turismo, Cultura e Agricoltura.
Nel frattempo Alessandra Priante per UNTWO ha confermato che il prossimo “Global on Wine Turism Conference”, il più importante convegno internazionale dedicato al turismo enologico, nel 2022 si svolgerà in Piemonte, nel territorio di Langhe Roero e Monferrato già nominato Patrimonio UNESCO per i suoi Paesaggi Vitivinicoli.
(Ph. Giorgio Proglio per TabUi)
Il Rapporto Sul Turismo Enogastronomico Italiano 2021 è realizzato con la collaborazione del Comitato Scientifico di autorevoli esperti nazionali e internazionali; ha il patrocinio di ENIT, Fondazione Qualivita, ISMEA e Touring Club Italiano e il sostegno di PromoTurismoFVG, Visit Emilia, Valdichiana Living e UniCredit.