Con una produzione di RAEE che, in Italia, si attesta su circa 5 Kg a persona su base annua e con un trend positivo, il tema della gestione di questo tipo di rifiuti sta diventando sempre più centrale aprendo nuove opportunità di innovazione nell’ambito di economia circolare.
Grazie a un progetto durato circa due anni, il consorzio Ecolight, il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale dell’Università di Brescia e Stena Recycling, con il supporto del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e Mare hanno sviluppato un progetto altamente innovativo denominato: “Separazione e selezione delle plastiche contenute nei RAEE di cui al raggruppamento 4 (piccoli elettrodomestici): innovazioni di processo e miglioramento delle percentuali di riciclo e recupero”.
L’obiettivo del progetto, presentato a Milano lo scorso 31 gennaio dal presidente di Ecolight Walter Camarda (foto), era quello di sviluppare soluzioni innovative per favorire la riciclabilità delle componenti plastiche di piccoli RAEE R4, come telefoni cellulari, radio, tastiere e mouse. Considerando che in media, i piccoli RAEE, sono composti al 30% da plastiche e che sul mercato italiano nel solo 2019 sono state raccolte oltre 72.600 tonnellate di questa tipologia di rifiuti, è facile comprendere il potenziale impatto positivo, in termini ambientali ed economici, per tecnologie che favoriscano il riciclo delle componenti in plastica.
Una delle criticità principali su cui il progetto ha lavorato è stata la ricerca di soluzioni per ridurre la quantità di plastiche non riciclabili. L’eterogeneità di polimeri plastici che compongono i dispositivi elettrici ed elettronici e l’uso di ritardanti di fiamma pongono dei vincoli sia quantitativi che qualitativi al riciclo; problemi che il nuovo sistema messo a punto con la ricerca ha in parte risolto.
Grazie al miglioramento del processo di flottazione e l’aggiunta di nuovi sistemi di selezione ottica è stato possibile favorire una “circolarità” maggiore per i piccoli RAEE, riuscendo a separare con maggiore efficienza le plastiche leggere, riciclabili, da quelle pesante, non riciclabili, oltre che migliorare la qualità delle plastiche ottenute dal processo di riciclo.
Grazie a questo progetto sarà possibile avvicinarsi sempre di più alla “chiusura del cerchio” con risultati che, rapportati ai dati di raccolta citati in precedenza per il settore dei RAEE R4, garantirebbe un incremento di oltre 300 tonnellate di plastiche su base annua.
Una partnership pubblico-privata che dimostra ancora una volta come la ricerca possa fornire soluzioni innovative capaci di generare opportunità di sviluppo per i settori produttivi, con una sempre maggiore attenzione ai vincoli ambientali.
(Jacopo Fresta-Coop Erica)