Lorenzo Barbero, enologo, rappresentante di parte industriale (Campari) alla guida del Consorzio di Tutela dell’Asti e del Moscato d’Asti

Il Consorzio astigiano presenta ad Asti il nuovo presidente e i lusinghieri dati di vendita 2020 sul mercato USA per il Moscato d’Asti

Gennaio 2021
Lorenzo Barbero, enologo, rappresentante di parte industriale (Campari) alla guida del Consorzio di Tutela dell’Asti e del Moscato d’Asti

Lo ha dichiarato subito il nuovo presidente del Consorzio di Tutela dell’Asti e del Moscato d’Asti: la sua presidenza, nei prossimi tre anni, sarà di piena continuità con quella del presidente uscente di parte agricola Romano Dogliotti, storico e prestigioso produttore del territorio.

Vicepresidenti del nuovo Comitato di Presidenza sono: Stefano Ricagno quale Vicepresidente Senior, Piergiorgio Castagnotti, Flavio Giacomo Scagliola, Massimo Marasso e Bruno Fortunato.

Le iniziative 2021 daranno seguito ai programmi 2020. Sarà una presidenza in continuità con il precedente mandato anche in virtù della presenza di molti consiglieri già presenti oltre a cinque nuovi giovani” ha affermato il presidente. L’obiettivo dichiarato dal presidente Lorenzo Barbero è “di far crescere la denominazione in termini di volumi e di valore, ma anche di percezione di quello che realmente sono l’Asti e il Moscato d’Asti, prodotti da un territorio unico al mondo”.

Lo ribadisce anche il vice-presidente senior Stefano Ricagno che assicura “la valorizzazione dei due vini sarà alla base dell’attività di promozione. Un obiettivo a medio/lungo termine che non si esaurisce nel presidiare i canali social o nella collaborazione con il nostro brand ambassador, lo chef Alessandro Borghese, ma porta la valorizzazione sul territorio con gli arredi urbani e le installazioni nelle zone di produzione, in modo che i visitatori si rendano conto dei luoghi che attraversano e con la presenza costante nelle iniziative delle Enoteche e delle sedi istituzionali”.

Giacomo Pondini, direttore del Consorzio, ha annunciato che la struttura consortile “è pronta a ripartire, appena possibile, anche con il progetto triennale in Estremo Oriente, sospeso causa Covid-19, così come quello Ue, pure triennale, che prevede la possibilità di integrazione con fondi Ocm”. E a proposito di mercati esteri ha specificato che nel 2020 sono state messe in atto azioni di difesa del marchio in Cina, Brasile, Moldavia, Ucraina. Marchio che, con le recenti modifiche al disciplinare che riguardano diversi aspetti legati al prodotto, diventerà obbligatorio indicare, diversamente da prima, anche sulle fascette del Moscato d’Asti.

E proprio dal Moscato d’Asti nel 2020 è venuto il boom che ha sorpreso lo stesso Consorzio: un incremento di oltre il 40% sul mercato USA che batte decisamente la concorrenza dei numerosi Moscati di diversa provenienza, alcuni anche domestici, che impazzano sul mercato d’oltreoceano e sembra indicare che i consumatori americani o almeno una larga fascia, hanno imparato a riconoscere la qualità. Su un mercato che beve Moscato nelle più disparate occasioni, dall’aperitivo al fuori pasto, il Moscato d’Asti infatti è cresciuto più degli altri, passando dai 15 milioni di bottiglie importate nel 2019 ai 22 milioni del 2020.

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