Lo spreco alimentare celebra la sua Giornata internazionale

Il 29 settembre si celebra la Giornata internazionale della consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari Istituita dalla FAO per promuovere l’azione congiunta di enti pubblici e privati nell’ambito dell’intero sistema alimentare

Settembre 2023
Lo spreco alimentare celebra la sua Giornata internazionale

La saggezza contadina che per secoli ha guidato la nostra società, insegnava il valore del cibo, risorsa essenziale da non disperdere, non sprecare e da non “mandare in malora“. E ogni alimento rappresentava una sorta di riferimento sacrale che suggeriva la priorità del suo consumo pieno, senza che qualche parte non fosse in qualche modo utilizzata e utilizzabile, fino alla classica definizione “del maiale non si butta via niente“.
Oggi queste pratiche abituali sono al centro di studi e di politiche moderne, sintetizzabili nel concetto di “economia circolare” e il 29 settembre rappresenta una data simbolica importante in tutto il mondo: si celebra la Giornata internazionale della consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari istituita dalla FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.

Già, perchè quella saggezza contadina di un tempo è stata sostituita dalla leggerezza nei consumi che porta con sè perdite e sprechi alimentari di proporzioni crescenti e profondamente dannose per un percorso che assicuri un’adeguata alimentazione per le attuali e le future generazioni.
Secondo i dati più recenti, il 13,2% degli alimenti prodotti a livello mondiale viene perduto nel passaggio di filiera che va dalla raccolta all’arrivo sugli scaffali dei punti vendita, mentre un ulteriore 17% viene sprecato nelle case, nei servizi alimentari e durante la vendita al dettaglio.
In Europa, ogni anno, lo spreco alimentare si aggira attorno ad oltre 88 milioni di tonnellate di cibo, con un costo stimato di circa 143 miliardi di euro. I nostri comportamenti non sono migliori e secondo la Fao gli italiani arrivano a sprecare fino a 65 kg di cibo all’anno, dunque ben oltre la media europea, mentre il WWF quantifica un dato medio che si traduce in oltre 27,3 chilogrammi di sprechi alimentari annui per ciascuno di noi.
Una situazione che impatta pesantemente anche sull’ambiente, poichè consuma le primarie risorse naturali (acqua, suolo, energia/calore), contribuendo all’emissione di gas serra.

La Giornata internazionale è stata indetta per sensibilizzare i cittadini-consumatori e tutti gli attori delle filiere e qualche timido risultato positivo parrebbe iniziare a manifestarsi, tanto che l’ “Osservatorio sullo Spreco Alimentare” di Too Good To Go (uno studio realizzato in collaborazione con l’Università di Torino, l’Università degli Studi Roma Tre e Bain & Company Italia) registra un 95% dei consumatori del campione dotato di profonda consapevolezza riguardo al tema dello spreco alimentare con azioni antispreco quotidiane (un quarto dei rispondenti dichiara di non sprecare mai cibo, mentre il 52% di sprecarne meno di 250 gr a settimana), attenzione alla data di scadenza dei prodotti (90%) e consumo di prodotti anche dopo il termine minimo di conservazione (83%).
Piccoli passi verso una sostenibilità anche nell’alimentazione, dunque, accompagnata da un crescente bagaglio formativo fatto di consigli per favorire azioni e comportamenti concreti per contribuire al conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU al 2030 e, in particolare, “dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030”.

E accompagnata anche da APP antispreco e da startup come Planeat.eco, avviata nel marzo 2020 per combattere lo spreco alimentare proponendo kit di ingredienti freschi, lavati, pesati e porzionati per famiglie e single, pronti per realizzare piatti senza spreco.

Mille iniziative sinergiche per ritrovare un po’ di quella sana saggezza contadina d’origine…

(Alessandro Mortarino)

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