Le chiocciole di Cherasco salgono in cattedra

L’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo ospita i seminari di informazione dell’Istituto Internazionale di Elicicoltura Cherasco

Maggio 2022
Le chiocciole di Cherasco salgono in cattedra

Nell’immaginario collettivo la chiocciola è generalmente considerata come simbolo della lentezza, tanto che Carlin Petrini la scelse per definire il “brand” di Slow Food fin dalla sua fondazione. Col passare degli anni la lentezza si è così trasformata in una dote, tanto da generare il suo opposto: la @ del world wilde web. Slow e fast, indiscutibili estremi della nostra vita.

E con il suo ritmo particolare, la chiocciola oggi ha raggiunto un altro obiettivo: diventare materia di studio in un’aula universitaria. Merito della sinergia tra l’Istituto Internazionale di Elicicoltura Cherasco e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo dove, già nel 2016, aveva preso forma quel prezioso disciplinare “Chiocciole Metodo Cherasco” che ha stimolato lo sviluppo degli allevamenti elicicoli affiliati, con una crescita da 200 a oltre 800 operatori.

Pollenzo ospiterà ora anche l’intero programma dei seminari di informazione dell’Istituto, avviati lo scorso 30 aprile con una preziosa lectio magistralis tenuta proprio da Carlin Petrini dinanzi a oltre 100 aspiranti elicicoltori, provenienti anche da USA, Cina e Nigeria.
Nell’occasione Petrini ha sottolineato un concetto basilare «l’elicicoltura, come ogni forma di agricoltura, deve utilizzare la tecnologia come supporto e cura per la Terra; perché la prima fonte di profitto e reddito è proprio il nostro Pianeta».

Uomo, Digitale, Terra: un trinomio assai caro all’Istituto anche in ottica futura, in una nuova era che immagina un’economia circolare e che a Cherasco non può che assumere la forma di un’economia elicoidale, “spiralizzata“: sostenibile in quanto non si esaurisce mai, ma come la natura  si rigenera e fa tesoro delle proprie risorse.

L’elicicoltura italiana va ricordato che si caratterizza per la produzione esclusivamente all’aperto, con alimentazione vegetale, seminata direttamente nei recinti. Non vi è uso quindi di alimentazione industriale e concentrata.

Simone Sampò, direttore dell’Istituto internazionale di Elicicoltura e motore della rivoluzione nel settore elicicolo in Italia e nel mondo, nel primo incontro ha ricordato come la richiesta di chiocciole di qualità – sia per la carne che per la bava – risulti in costante aumento. «Considerando che gli allevamenti attuali in Italia provvedono solo al 15% della domanda interna e che ci sono oltre 1 milione di ettari incolti (dato Coldiretti), c’è spazio per più di altri 3800 ettari di impianti e per l’avvio di nuove proficue opportunità imprenditoriali».
Nel 2021 la Chiocciola Metodo Cherasco ha generato un fatturato che sfiora i 500 milioni di euro.

I seminari di Elicicoltura Metodo Cherasco si rivolgono ad imprenditori interessati a sviluppare l’attività elicicola e sono appuntamenti gratuiti. Con un appuntamento al mese sviluppano la parte teorica presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e la parte pratica presso il Polo dell’Elicicoltura di Cherasco.
Il prossimo seminario all’Università di Pollenzo si terrà sabato 21 maggio.

(Alessandro Mortarino) 

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