Richiesti non solo a noi Italiani, ma a tutti i cittadini del mondo, perché se c’è una cosa che la pandemia di Covid-19 ci ha insegnato è che non è possibile chiudere nessun confine, nessuna porta in faccia alla diffusione di un virus aggressivo.
Questa splendida sfera azzurra che ci ospita, ruotando immersa nel buio e nel silenzio cosmico come un faro acceso, non è ormai più il mondo delle nazioni, ma quello dei milioni di suoi abitanti sempre in movimento, per motivi diversi, oltre i confini stessi delle nazioni.
Non si può tornare indietro, adesso che ci siamo conosciuti.
Siamo terrorizzati dall’idea di non poter più viaggiare con i nostri prodotti, stringere mani e rapporti che non sono solo sostegno della nostra economia, ma sono anche la prova che abbiamo costruito qualcosa di buono per tutti.
Tanto più noi Italiani che siamo da sempre una nazione manifatturiera e abbiamo insegnato a tutto il mondo, con i nostri vini, i nostri cibi, i nostri tessuti, le nostre auto, la nostra musica, come stare bene in questo mondo. Ed è anche per questo che il mondo ci ama e ce lo ha dimostrato in questi giorni terribili. Forse non tutti e non subito, ma la maggioranza sì.
Ecco, quello che pensiamo è che continueranno ad amare i nostri prodotti, la nostra terra, il nostro stile di vita che ci viene naturale, perché siamo abituati a vivere nella bellezza, a inventare il meglio. Troveremo il modo di rimetterci in piedi, di girare il mondo, di stringere mani.
Intanto continuiamo a creare bontà e bellezza.