L’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari e AssoDistil propongono al Ministero delle Politiche Agricole la distillazione volontaria per produrre alcool da disinfezione

Oggetto di questa distillazione su base volontaria, secondo una richiesta da indirizzare alla Ministra Bellanova, sarebbero generici vini da tavola da destinare in parte alla produzione di disinfettante.

Marzo 2020
L’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari e AssoDistil propongono al Ministero delle Politiche Agricole la distillazione volontaria per produrre alcool da disinfezione

In piena emergenza Covid-19, la proposta che viene dalle due associazioni riguarderebbe diversi milioni di ettolitri di vino giacenti in cantina che potrebbero essere distillati ricavando alcool da destinare ad usi sanitari e domestici, in considerazione dell’aumento esponenziale di richiesta che nelle ultime settimane ha fatto registrare incrementi, pare, a tre cifre.

Oggetto di questa distillazione su base volontaria, secondo una richiesta da indirizzare alla Ministra Bellanova, sarebbero generici vini da tavola da destinare in parte alla produzione di disinfettante.

Benché la proposta possa sembrare bizzarra ai non addetti ai lavori, in considerazione dell’andamento delle ultime due annate viticole, con una vendemmia 2017 molto scarsa, una 2018 normale e una 2019 di nuovo scarsa (fonte: stima Istat), che non dovrebbero aver generato eccessive giacenze, risulterebbe condivisibile se considerata nell’ottica della solidarietà.

Va detto comunque che la produzione di vini generici può arrivare anche a rese di 500 quintali/ettaro, impensabili nei vini a denominazione più qualificati e una riduzione di tali rese sarebbe più che auspicabile secondo il direttore di Unione Italiana Vini, Paolo Castelletti.

Del resto alcune aziende tra quelle promotrici della richiesta, come Caviro, hanno dichiarato di aver già donato gratuitamente, grazie a una riconversione interna, alcool denaturato a 94° per uso domestico alle farmacie che ormai da giorni ne sono sprovviste e taniche di grandi volumi a chi si occupa di disinfezione delle strade.

La situazione di incertezza del mondo vitivinicolo, tra coloro che propongono la distillazione e chi punta a ridurre la prossima produzione dei vini di qualità per non trovarsi, in un ipotetico futuro, con un’offerta in eccesso, risulta ancora più surreale se si considera che nell’anno 2019 l’esportazione vinicola italiana ha fatto segnare un bell’incremento, toccando un valore di 6,4 miliardi di euro, mai raggiunto prima.

 

Parla di “distillazione di solidarietà” Filippo Mobrici, presidente di Land of Perfection, l’organismo che riunisce i Consorzi di Tutela piemontesi, che ci tiene a mantenere ben distinta questa definizione dal corrente concetto di distillazione.

A questo ente i Consorzi del Piemonte hanno dato mandato per interloquire con il Ministero, nell’ottica di preparare misure adeguate ad uno scenario futuro neanche tanto lontano, visto che mancano pochi mesi alla prossima vendemmia.

“Stiamo ragionando per affrontare nel migliore dei modi una possibile stagnazione dei mercati” dichiara Filippo Mobrici “C’è tutta una serie di strumenti che stiamo vagliando: vendemmia verde, fondi di sostegno per andare incontro alle aziende costrette a sostenere costi di stoccaggio, interessi passivi ecc. La distillazione vera e propria la consideriamo solo come extrema ratio. Speriamo proprio di non doverla usare”.

redmango.agency