La Robiola di Roccaverano è una eccellenza tra le DOP piemontesi, un formaggio a pasta bianca morbida e cremosa il cui sapore varia, con il progredire della stagionatura, da delicato fino a deciso.
Realizzata artigianalmente tra le colline dell’Alta Langa, in 10 comuni della provincia di Asti e nove di Alessandria, è prodotta prevalentemente a base di latte caprino crudo intero, con maturazione minima di 4-10 giorni.
Ha alle spalle secoli di storia ed è probabilmente il numero uno tra i formaggi caprini del nostro paese, degno competitore dei rinomati “fromages de chèvre” francesi.
L’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus sta, però, colpendo pesantemente questo felice comparto: la produzione è a pieno regime, ma le restrizioni previste dai decreti del Governo hanno interrotto il normale flusso distributivo.
“I nostri principali canali commerciali sono ristoranti, osterie, molti mercati rionali e di paese e molte piccole realtà commerciali, tutti chiusi per effetto delle misure anti Covid” ci racconta il presidente del Consorzio di Tutela, Fabrizio Garbarino (foto) “e questo fa sì che a marzo l’85% del formaggio prodotto è rimasto invenduto. La prerogativa stessa della Robiola di Roccaverano Dop è racchiusa nella sua freschezza e i piccoli sistemi di stoccaggio utilizzati dalle aziende non sono adeguati alla gravità di questa emergenza”.
E dal Consorzio si alza una richiesta di aiuto rivolta a diversi soggetti.
Alla Regione Piemonte è stato richiesto di contribuire alla somministrazione del prelibato formaggio fresco nelle mense pubbliche. Alla Grande Distribuzione Organizzata è stato proposto un accordo commerciale chiedendo l’impegno ad acquistare partite di prodotto da proporre ai consumatori ad un prezzo “politico”.
Dice ancora Garbarino: “Lo Stato, giustamente, ha previsto aiuti alle famiglie tramite i buoni spesa. Il beneficio sarebbe doppio se nel carrello finissero prodotti delle aziende italiane e del nostro Piemonte. In Francia sono molto diffusi gli accordi tra parte agricola e parte industriale, supportati dall’ente pubblico. È il momento di avere un po’ di coraggio anche in Italia”.
A tutti gli amanti della Robiola di Roccaverano, infine, è stato formulato un accorato appello per far sì che proprio in questo momento la freschezza del formaggio caprino non venga sprecata e ogni consumatore stimoli i piccoli negozianti a rifornirsi del «loro» formaggio.
In aggiunta è stato organizzato anche un servizio di consegna “artigianale” a domicilio secondo modalità e raggio distributivo che potete trovare qui: http://www.robioladiroccaverano.com/produttori.html