Nella sua seduta del 12 maggio scorso, il Comitato Nazionale Vini Dop e Igp ha approvato la proposta di Disciplinare della nuova Docg “Canelli”, dando concretamente avvio all’iter normativo che dovrebbe attualizzare la nuova denominazione per il Moscato bianco con la vendemmia 2022.
Il primo passo sarà la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del nuovo disciplinare “Canelli”, ma toccherà all’Unione Europea approvare in via definitiva la nuova Docg, stabilendone la relativa protezione.
La prospettiva di arrivare alla Docg Canelli ha giustificato nel tempo il fatto che ci fosse l’abbinamento esclusivo tra la Sottozona “Canelli” e il Moscato d’Asti Docg.
Il cammino verso questo traguardo è iniziato il 15 aprile 2019 quando è stato varato il Disciplinare della nuova Canelli Docg o Canelli Docg Moscato che dovrebbe avere quattro tipologie: Canelli e Canelli con indicazione di Vigna, Canelli Riserva e Canelli Riserva con indicazione di Vigna.
Rimaniamo ancora nel campo delle ipotesi perché non abbiamo ancora potuto esaminare il testo ufficiale, visto la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale non si è ancora verificata. Ma confidiamo che non ci siano particolari sorprese, anche perché il disciplinare è stato attentamente valutato.
La zona di origine occupa una delle aree dove il Moscato ha la tradizione più antica e un livello qualitativo tra i più elevati: 17 paesi, dei quali 11 in provincia di Asti (Calamandrana, Calosso, Canelli, Cassinasco e Coazzolo per intero e Bubbio, Castagnole Lanze, Costigliole d’Asti, Loazzolo, Moasca e San Marzano Oliveto solo in parte) e 6 in provincia di Cuneo (Castiglione Tinella e S. Stefano Belbo per intero e Cossano Belbo, Neive, Neviglie e Mango solo in parte).
Nella zona di origine non sono presenti tutti i paesi legati all’omonima Sottozona del Moscato d’Asti. Infatti, sono stati esclusi quelli i cui produttori non avevano mai rivendicato il riferimento a tale Sottozona.
Le rese a ettaro sono più contenute rispetto all’Asti: 9,500 chilogrammi per il Canelli e il Canelli Riserva e 8.500 chilogrammi per le tipologie con indicazione della Vigna. Di estremo interesse sono le due tipologie “Riserva”, i cui vini potranno essere immessi al consumo non prima di 30 mesi di invecchiamento di cui almeno 20 mesi di affinamento in bottiglia, calcolati dal 1° ottobre dell’anno della vendemmia.
La nuova Docg non parte da zero in quanto a produzione, Infatti, sono più di 40 le aziende che da tempo rivendicano la Sottozona Canelli nell’ambito del Moscato d’Asti Docg, per una produzione globale di oltre mezzo milione di bottiglie.