Consorzio unico e nuovo statuto da gennaio 2021 per le tre istituzioni – Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena, Consorzio per la Tutela e la Promozione dei Vini Dop Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa, Consorzio di Tutela Vini del Reno Doc – che riuniscono le otto denominazioni che gravitano al 90% tra le province di Modena e Reggio Emilia.
Insieme fanno un totale di circa 16.600 ettari vitati e una produzione di oltre 42 milioni di bottiglie (2019) con un +3% acquisito per il 2020.
Con la prima seduta del nuovo Consiglio di Amministrazione (25 gennaio 2021) il Consorzio Tutela Lambrusco ha iniziato ufficialmente la sua attività di tutela e promozione delle denominazioni: Lambrusco di Modena, Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, Lambrusco Salamino di S. Croce, Reggiano, Colli di Scandiano e Canossa, Reno e Bianco di Castelfranco Emilia Igt.

A presiedere il nuovo Consorzio Tutela Lambrusco è stato chiamato Claudio Biondi, in precedenza presidente del Consorzio Lambrusco di Modena e proveniente dalle Cantine Riunite & CIV, mentre alla vicepresidenza è stato nominato Davide Frascari, già presidente del Consorzio Reggiano e di Emilia Wine.

Dei 19 consiglieri, rieletti in maniera proporzionale in base agli ettolitri di contribuzione dei vari Consorzi (11 a Modena, 7 a Reggio Emilia e 1 a Reno), sul totale sono andati 15 rappresentanti al mondo cooperativo e 4 ai produttori privati (Fattoria Moretto, Chiarli, Tenuta Aljano, Medici).
Al momento il neonato Consorzio Tutela Lambrusco non comprende il Consorzio Tutela Emilia attivo sulla Igt Emilia, con la quale si auspica tuttavia una collaborazione stretta in funzione di una futura sinergia per la costituzione della piramide qualitativa che la vedrebbe come Igt di ricaduta per le Doc di cui sopra e che porterebbe il potenziale produttivo vicino ai 170 milioni di bottiglie.
Alla finestra, per ora, anche Consorzi confinanti come quello dei Vini Mantovani che tutela due tipologie di Lambrusco Doc – Viadanese e Oltrepo mantovano – e quello dei Colli di Parma che comprende il Colli di Parma Lambrusco Doc.
Il Lambrusco prodotto dall’omonimo vitigno, diffuso in tutta l’area, nelle sue diverse varietà e tipologie di vini rappresenta quasi certamente il vino rosso italiano più esportato nel mondo e vuole porsi, come si vede, da comune denominatore di un vasto territorio produttivo. La nuova struttura, negli intenti del gruppo dirigente, agirà nell’ottica della competitività globale per presentarsi uniti alla sfida della promozione sui mercati UE ed extra UE.