È la cantina di Maurilio Garola, chef stellato della “Ciau del Tornavento”, il Fort Knox del vino.Una cantina sotterranea superprotetta e con tanto di caveau, con oltre 60 mila bottiglie di vino selezionate in anni di degustazione e ricerca: 334 i produttori rappresentati di 13 nazioni diverse.Etichette che raccontano la bellezza di 2899 vini diversi a partire dagli anni ’50 del secolo scorso fino ai nostri giorni. La metà della collezione è costituita da Barolo e Barbaresco, neanche a dirlo, ma vi sono rappresentati i migliori marchi internazionali, anche in grandi formati, dai grandi chateaux francesi ai nomi più prestigiosi del nuovo mondo, Cile, Argentina, Australia, fino alla California.
Un pozzo di San Patrizio che riempie gli occhi e la bocca degli appassionati, completato da un settore dedicato alla stagionatura di salumi e dei formaggi, attrezzato da armadi luminosi in vetro e acciaio rinfrescati da una suggestiva fonte di acqua corrente.”Qui i visitatori arrivano per il vino e il 70% sono stranieri che amano i vini più maturi” ha raccontato Maurilio Garola nella serata inaugurale anche per spiegare il significato economico del suo investimento. “Sono solo due i ristoranti di questa terra che hanno fatto così tanto per il vino” gli ha riconosciuto Carlo Petrini ” e sono Guido di Costigliole e Maurilio Garola”. Un riconoscimento da parte del fondatore di Slow Food che vale un’investitura.