Il cambiamento climatico mette a rischio i Sorì Eroici

Dai produttori delle aree viticole estreme un’analisi delle difficoltà e proposte concrete alle istituzioni

Ottobre 2023
Il cambiamento climatico mette a rischio i Sorì Eroici

Non è stato un anno facile per l’intero comparto vitivinicolo, afflitto da lunghi periodi di siccità e da fenomeni atmosferici di grande intensità che hanno provocato risultati insoddisfacenti sotto il profilo delle rese. Una situazione che evidenzia in modo inequivocabile quello che solo fino a ieri veniva avvertito come un rischio, ma ancora in forma ipotetica: il cambiamento climatico.

Dal mondo del vino iniziano ad alzarsi voci che allo stesso tempo cercano di analizzare in profondità gli elementi critici e provano a individuare interventi e risposte necessarie.
Nelle Langhe, nella zona attorno a Santo Stefano Belbo, un gruppo di viticoltori e vitivinicoltori appartenenti al marchio “Sorì eroici” ha inviato alla Regione Piemonte, e a tutti i soggetti pubblici ed associativi del settore, un documento di analisi e proposte che potremmo definire come un grido di aiuto.
I Sorì sono i versanti meglio soleggiati delle colline, una particolarità del paesaggio e del patrimonio culturale di Langa. Terreni con una pendenza pari o superiore al 40% che costringono a lavorazioni rigorosamente manuali; dunque vigneti che costano tempo e fatica, offrendo una remunerazione poco rilevante.

Nel documento si riflette su alcuni elementi critici. La carenza idrica viene indicata come il fattore maggiormente influente in negativo per la vitalità della vite in ogni fase del ciclo annuale e biologico, che lo espone a malattie del legno (flavescenza dorata e mal dell’esca su tutte). «Mai in precedenza come nell’estate 2023 – affermano i sottoscrittori del documento – si è verificato l’effetto sinergico negativo tra siccità, calore ed irradiazione. La mancanza di acqua ha portato ad un afflosciamento diffuso delle foglie, fino al disseccamento». Il risultato è la conseguente esposizione dei grappoli, il cui disseccamento ha causato riduzioni di produzione sino al 70%.
Per contrastare la criticità occorrerà ricorrere all’irrigazione a goccia ed alla subirrigazione e sostenere la realizzazione di piccoli impianti di recupero delle acque piovane creando una concreta “rete solidale” di raccolta che coinvolga anche realtà industriali e artigianali, riducendo i vincoli cui sono sottoposte le singole aziende agricole per la realizzazione di vasche sotto terra.

La decisa variazione del ciclo annuale ha provocato l’anticipo di ogni fase fenologica e la raccolta delle uve espone ormai tutti i lavoratori a maggiori difficoltà nei vigneti. «Ben vengano le integrazioni salariali ordinarie previste dal Decreto Caldo – proseguono i firmatari – sono però necessarie soluzioni tecniche strutturali quali l’anticipo del conferimento delle uve ai primi giorni di agosto e uno scaglionamento della vendemmia, che deve necessariamente coinvolgere tutti gli attori della filiera, dai viticoltori ai centri di conferimento e trasformazione, anche in orario pomeridiano».

Ma la crisi climatica, i venti di guerra e i dati di vendita causano incertezze anche sui costi di produzione. «Non suggeriamo – concludono i vignaioli dei Sorì Eroici – alleggerimenti del cuneo fiscale, ma pensiamo a soluzioni adottate in periodo di Covid: il decreto Cura Italia aveva disposto l’estensione del grado di parentela dal quarto grado sino al sesto per l’espletamento di lavoro in forma di aiuto gratuito e transitorio. A tale soluzione fu fatto frequente ricorso nel periodo di stato di emergenza: una riapertura in questa direzione sarà anche un’ottima risposta alternativa alle dinamiche imposte dalle cooperative di lavoratori. Sarà utile dare la giusta pubblicità agli strumenti atti ad agevolare il lavoro temporaneo come gli sportelli online creati da istituzioni e associazioni di categoria».

Il dibattito è aperto. E attende risposte concrete.

(Alessandro Mortarino)

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