Boschi, orti, viali alberati, parchi pubblici, tetti e facciate verdi. Immaginiamoli non come “semplici accessori” ma come autentiche presenze predominanti delle e nelle nostre città, un presente-futuro capace di riavviare l’armonico e necessario rapporto tra natura e esseri umani.
Potrebbe essere questo lo scenario realizzabile nei prossimi anni se – e ci pare sensato crederlo – il progetto “The Green Italy”, presentato nelle scorse settimane all’edizione 2022 di Flormart a Padova, dispiegherà pienamente le sue ali.
Si tratta di una campagna che ha l’obiettivo di offrire un contributo rilevante alla transizione ecologica nel nostro Paese, attraverso un corposo e capillare programma di riforestazione urbana basato su progetti per realizzare giardini verticali, per riutilizzare le tante aree industriali dismesse, sviluppare vertical farming e nuove aree verdi (ma anche rivalorizzare e riappropriarsi di quelle esistenti), ripensare la logistica e le tecniche sostenibili di produzione in serra e in campo.
Un obiettivo importante e non solo per questioni legate alla “bellezza” e all’estetica: entro i prossimi 10 anni si prevede che il 70% della popolazione mondiale vivrà in città sempre più popolose ed entro il 2050 ben 2 miliardi e mezzo di persone si trasferiranno in luoghi metropolitani, con un aumento del consumo di risorse naturali anche superiori al 125%. Le città sono già oggi la causa di oltre il 70% delle emissioni di gas serra, di oltre il 60% del consumo di energia e dell’innalzamento locale delle temperature.
Necessario, dunque, ripensare alla vita in contesti urbani e l’input raccolto dalla manifestazione padovana ha posto l’accento sulle chance immediate suscitando l’attesa tra i vivaisti italiani per i programmi di riforestazione urbana che beneficeranno dei fondi del PNRR e dell’interesse di varie amministrazioni locali e di Enti privati (come, ad esempio, il progetto KilometroVerdeParma che ha già messo a dimora 46.000 alberi e prevede di proseguire con ulteriori 30.000 piante).
L’Italia ha, oggi, una disponibilità immediata di circa 4 milioni di nuovi alberi l’anno, ma si potrà fare di più se si investirà sul florovivaismo e sullo sviluppo fisico dei vivai in particolare, per trovare nuove superfici utilizzabili per le piantagioni e superare ostacoli burocratici e vincoli ambientali.
Un avviso del Ministero della Transizione Ecologica ha annunciato il via a una serie di progetti di forestazione urbana da 330 milioni di euro che prevedono la piantumazione di 6,6 milioni di alberi nelle città metropolitane entro il 2024, in linea con quanto stabilito nel PNRR.
(Alessandro Mortarino)