I segnali erano positivi e la conferma è avvenuta in questi giorni: Filippo Mobrici (Bersano Vigneti) sarà ancora presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato. Lo guiderà per il triennio 2020-2022, con la doppia vicepresidenza di Stefano Chiarlo (Michele Chiarlo Azienda Vitivinicola) e Lorenzo Giordano (Cantina Sociale di Vinchio Vaglio Serra), anche loro confermati rispetto al mandato precedente.
Anche nella composizione del Consiglio ci sono state molte conferme, a convalida del grande lavoro svolto nei tre anni precedenti, che ha portato a risultati importanti, sia in termini di struttura, sia come ricaduta positiva sul territorio di competenza.
Dal punto di vista consortile, i numeri parlano chiaro: dal 2014 a oggi le aziende associate sono passate da 160 a 366, grazie alla costante attività di vigilanza e tutela, ai programmi di ricerca insieme al mondo universitario, alle iniziative di promozione a livello nazionale e internazionale.
Anche la rappresentatività del Consorzio rispetto alla realtà piemontese fornisce dati di assoluto primo piano: 70 i milioni di bottiglie, più di 11 mila ettari di superficie vitata, pari a circa il 26% del totale regionale. Tredici sono le denominazioni tutelate e promosse: 3 Docg (Barbera d’Asti, Nizza, Ruché di Castagnole Monferrato) e 10 Doc (Albugnano, Cortese dell’Alto Monferrato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Grignolino d’Asti, Loazzolo, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato, Piemonte, Terre Alfieri).
Grande la soddisfazione di Filippo Mobrici, che vede riconosciuto il ruolo di leadership che ha maturato sul campo anche come Presidente di Piemonte Land of Perfection, il super Consorzio che raggruppa quattordici consorzi di tutela piemontesi: “Abbiamo lavorato e lavoreremo per fare in modo che i nostri imprenditori continuino a esprimere al meglio le risorse di un territorio unico al mondo. Puntiamo a garantire il giusto reddito ai viticoltori, perché solo attraverso questa garanzia economica è possibile promuovere investimenti e strategie orientate a restituire a tutto il territorio il valore che merita. Il nostro territorio è un unicuum che deve mantenere un filo unitario attraverso le sue molte specificità”.