E adesso l’uceline… vola via!

“Uceline” è il nome del vino, creato da Mariuccia Borio

Aprile 2016
E adesso l’uceline… vola via!

Ha trovato il suo abito definitivo l'”Uceline”della Cascina Castlèt di Costigliole d’Asti, il vino rosso figlio dell’Uvalino, una chicca enologica del Monferrato caparbiamente recuperata dopo anni di ricerca finanziata dall’azienda stessa.

La nuova etichetta – ancora una volta originale come si addice all’estro del designer Giacomo Bersanetti – è serigrafata direttamente sul vetro della bottiglia. Sono le lettere che compongono il nome del vino che, fluttuando, diventano ali e prendono il volo in uno stormo di uccelli, come i migratori che in formazione lasciano le terre del vino a tardo autunno o i piccoli uccelli stanziali che si attardano a pitulare le uve che restano più a lungo nei filari. Le uve di “Uceline”, appunto.

“Uceline” è il nome del vino, creato da Mariuccia Borio con il suo staff enologico, Uvalino il nome dell’antico vitigno un tempo diffuso sulle colline astigiane che la produttrice ha ripiantato nel suo vigneto sperimentale e testato a lungo, per vinificarlo poi in purezza con le uve vendemmiate nel tardo autunno, surmaturate e appassite. Ha ritrovato così un magnifico vino rosso di grande struttura, caldo e tannico, che svela con il tempo equilibrio e lunga persistenza aromatica.

Richiama i vini di rispetto che un tempo le famiglie piemontesi conservavano per le occasioni e le persone importanti, serviti anche come vini da meditazione oltre che sui piatti nobili della cucina sabauda. E rivela un attaccamento alla propria terra e una costanza nella serietà della ricerca che con questa uva antica e rara ha infine premiato l’azienda con un vino inimitabile.

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