Barbaresco e Brunello di Montalcino a confronto, sulle colline di Langa, nella splendida cornice de La Ciau del Tornavento di Treiso, ristorante stellato con una delle cantine migliori d’Italia.
A chi è venuto in mente? A Giorgio Pelissero, eclettico produttore di Barbaresco e Francesco Marone Cinzano che spende la sua nobiltà sabauda in quel di Montalcino, nell’azienda Col d’Orcia.
Un incontro più che uno scontro, quello del 22 settembre, tra due Docg prestigiose che hanno segnato cammini paralleli nel riconoscimento della Doc, per entrambi nel 1966 e della Docg, di nuovo insieme nel 1980; vini che rappresentano l’espressione massima di due grandi vitigni autoctoni italiani, il Nebbiolo per il Barbaresco e il Sangiovese per il Brunello, messaggeri di qualità nel mondo per tutto il vino italiano.
La sfida non è quella tra i due vini, ma quella di entrambi contro il tempo, giudice implacabile contro i mezzi vini, ma immancabilmente galantuomo con quelli grandi, ai quali aggiunge negli anni piacevolezza ed eleganza espressiva. Una fantastica verticale di annate prestigiose – 2010, 2006, 2001 – tra Barbaresco Docg “Vanotu” dell’azienda Pelissero e Brunello di Montalcino Docg Riserva “Poggio al vento” dell’azienda Col d’Orcia pensata più per piacere che per rivalità. Era ora.