Massimo Damonte, produttore e imprenditore vitivinicolo sulle colline di Canale (CN), membro del Consiglio di Amministrazione del Consorzio fin dalla fondazione nel 2014 e già vicepresidente dello stesso dal 2020, ne prende la guida dopo tre mandati consecutivi di Francesco Monchiero che nel frattempo è diventato presidente di “Piemonte Land of Wine”, la struttura di coordinamento dei 14 Consorzi vitivinicoli piemontesi.
Da sempre impegnato nell’azienda familiare Malvirà insieme al fratello Roberto, Massimo Damonte rappresenta quella generazione di imprenditori che a partire dalla fine degli anni ’80 del Novecento hanno contribuito a portare alla ribalta della vitivinicoltura regionale il territorio del Roero, areale confinante con la Langa e oggi inserito nei “Paesaggi viticoli dell’Unesco”, che si distingue per aver dato rilevanza, oltre al Nebbiolo, ad una varietà di vitigni locali come Arneis, Favorita, Barbera che oggi possono godere di un posizionamento nazionale e internazionale.
“Ringrazio per la fiducia accordata dall’Assemblea e assumo il ruolo di presidente del Consorzio Tutela del Roero con l’entusiasmo e la passione che devo a una denominazione che negli anni è cresciuta e si è consolidata con successo” ha dichiarato a caldo Massimo Damonte.
Il Consorzio di Tutela del Roero, che negli ultimi anni si è distinto per una intensa attività nella promozione della Docg Roero con manifestazioni come i “Roero Days” e le “Roero Wine Week”, conta oggi 253 aziende vitivinicole associate, residenti su 1250 ettari di vigneti coltivati, per una produzione di circa 8 milioni di bottiglie della quale più del 60% viene esportato.
Sono Arneis e Nebbiolo i vitigni protagonisti della Docg Roero.
“Nei prossimi tre anni intendo proseguire con una comunicazione mirata e strategie volte a valorizzare tutta la filiera e a sottolineare l’importanza e il legame con un territorio unico al mondo, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. L’attenzione verso i consumatori italiani ed esteri sarà ancora più alta, con l’obiettivo di far crescere sia la Denominazione in termini di volumi e di valore, sia la percezione dell’identità del territorio del Roero Docg” ha chiosato infine il neo presidente Massimo Damonte.