Veniamo da un anno – il 2017 – particolarmente caldo e siccitoso. È stato un altro campanello di allarme. Il cielo sembra aver preso questo stile, visto che al momento anche l’inverno 2017/18 non ha proposto grandi cambi di tendenza. È vero, abbiamo avuto un po’ di neve a inizio dicembre e questa è durata per alcune settimane; in montagna, almeno in Piemonte, è nevicato tanto; ma la situazione globale sembra ripetere gli anni passati. Serpeggiano le prime preoccupazioni in vista dell’estate 2018: resta la speranza per le piogge di primavera, che potrebbero in parte rimediare.
Ma le preoccupazioni non bastano. Bisognerebbe cambiare l’atteggiamento nella coltivazione. La gestione del suolo e delle sue disponibilità idriche potrebbe aiutare a non sprecare l’acqua che c’è. Diventano di attualità l’inerbimento, la pacciamatura e anche la valorizzazione di una flora spontanea che finora è stata relegata al livello di “erbaccia”.
C’è chi ricorda che nel passato ci sono state altre situazioni di grande penuria idrica e di caldo eccessivo come nella fase finale dell’Impero Romano e nel Medioevo. Ma non serve cullarsi su queste memorie del passato. Anche perché oggettivamente la situazione odierna è più grave, perché alla siccità si è aggiunto l’inquinamento atmosferico (pensiamo all’anidride carbonica) che può aggravare molto la situazione.
Vorremmo lasciare comunque, uno spiraglio di fiducia e augurarci che la prima- vera ci porti un po’ di pioggia per migliorare la disponibilità idrica nel terreno in vista della prossima estate.
Come nelle migliori famiglie, Barolo & Co propone per il 2018 alcune novità. L’obiettivo resta lo stesso: proporre ai nostri lettori una rivista moderna, ma profondamente legata alla qualità delle produzioni vitivinicole e alimentari italiane. Per questo, le rubriche si alterneranno con i ritmi di sempre per aiutare il lettore a orientarsi facilmente nella rivista.
Ci saranno due rubriche nuove: “Pizza contemporanea” dedicata alle pizze di ricerca ed “Economia circolare” sui temi del riuso e recupero di materie prime essenziali per l’uomo e il bilancio del pianeta. La rubrica “L’altra faccia del vino” quest’anno sarà dedicata alle birre artigianali.
In questo primo numero, i temi del vino raccontano la Doc Monferrato, il Verduno Pelaverga, il Franciacorta, il Bursôn. Tra i vitigni, focus sulle due Pelaverga. I territori del mito sono ancora legati alla Barbera d’Asti.
I viaggi del vino e del cibo ci portano nel Roero, nel mercato alimentare di Vienna e nel Museo dell’Olivo “Carlo Carli” a Imperia. Il cibo è raccontato con la carne di razza piemontese, la storia della pizza, l’olio Aprutino Pescarese, l’asparago e gli antichi ortaggi valdostani.
Tornano le rubriche dedicate alla tavola sempre seguitissime, con i ristoranti in Fornelli d’Italia, le vinerie in Il vino al banco e le pizzerie gourmet in Pizza contemporanea.
La cultura trova spazio in Amori possibili con la cucina vietnamita, nelle rubriche Testimonianze dedicate a Paolo Desana e alla letteratura del vino tra il 500 e il 600, nel racconto del cantautore Fabrizio De André, con l’assenzio in aromaterapia e con le rubriche dedicate ai libri e alla foto Unesco.
Tra passato e futuro
Barolo & Co. per il vino, il Piemonte e non solo
Giancarlo Mondaldo e Luigi Biestro Marzo 2018
