Ormai da diversi anni i mercatini di Natale muovono milioni di visitatori: si cercano atmosfere ovattate, oggettistica e anche le tradizioni gastronomiche legate al periodo dell’Avvento.
In qualche caso il successo commerciale ha snaturato un po’ lo spirito originale di questi mercati. E allora, se si deve scegliere, perché non andare a scoprire i luoghi dove la consuetudine di ritrovarsi in grandi fiere prima del Natale è iniziata secoli fa. Facciamo rotta verso il cuore dell’Europa: Alsazia e Franconia. Abbiamo scelto due città simbolo di questa tradizione: Strasburgo dove il mercato risale al 1570 e Norimberga dove si hanno notizie dal 1628.
AFFASCINANTE ALSAZIA
Partiamo dall’Alsazia che è più vicina di quanto si immagini, soprattutto per chi parte in auto dal nord Italia. Basta attraversare la Svizzera, che è un Paese piccolo, e una volta superata Basilea ci si troverà già in Alsazia. Arrivando in auto si avrà modo, per raggiungere Strasburgo, di percorrere tutta questa regione lunga e stretta, da Sud a Nord. Ne vale la pena perché ogni città offre qualcosa di speciale nel periodo natalizio. Senza dimenticare che un’alternativa all’autostrada è la Route des Vins d’Alsace, la più antica strada dei vini francesi, inaugurata nel lontano 1953. Sono 170 splendidi chilometri fra le pendici dei Vosgi e la valle del Reno che si possono interrompere con qualche sosta in cantina o a tavola, perché l’Alsazia è – senza tema di smentita – una delle regioni di Francia dove mediamente si mangia e si beve meglio.

Il mercato di Mulhouse, ex capitale dell’industria tessile, è dedicato alle stoffe di Natale, utilizzate anche per decorare i palazzi e le vie del centro storico. A Obernai, deliziosa località ai piedi dei Vosgi, c’è il mercato della gastronomia di Natale in Alsazia, una trentina di casette di legno con tutti i migliori prodotti regionali. Chi è interessato a sapere qualcosa di più sulle tradizioni del Natale deve fare una tappa a Sélestat per entrare nella Bibliothèque Humaniste dove è conservato il primo documento, datato 1521, in cui si fa cenno all’uso dell’abete come albero delle festività natalizie (abitualmente è esposto al pubblico). Da allora, gli abeti – simbolo di forza della terra – troneggiano nelle piazze di paesi e città dell’Alsazia. A Strasburgo è tradizionalmente place Kléber a ospitare un gigantesco abete, mentre il mercatino si svolge in diverse vie e piazze del centro storico, in particolare place Broglie e place de la Cathédrale. Il mercato è il più antico e il più celebre di Francia e risale, come detto, al 1570. Sotto l’influenza del Protestantesimo che mal tollerava il culto dei santi della tradizione cattolica, la fiera venne ribattezzata Christkindelsmärik (Mercato del Bambin Gesù) e andò a sostituire le consuetudini legate al giorno di San Nicola.
DAL VIN CHAUD ALLA BIÈRE DE NOËL
Un periodo dell’anno segnato dalla condivisione e dalla convivialità che si apprezza soprattutto al calar delle tenebre, quando la debole luce del giorno, è rimpiazzata dalle luminarie che si accendono, dalle vetrine scintillanti, dai canti natalizi che si intonano nelle chiese e agli angoli delle strade illuminate dalle candele. Ovunque alleggia il profumo delle spezie e della cannella, perché bere in compagnia dei familiari o degli amici un buon bicchiere di vin chaud, il vin brulé, è un rito irrinunciabile. Ad accompagnare il vino caldo ci sono gli immancabili Bredele, i biscottini natalizi dalle forme più diverse che era abitudine preparare in famiglia e conservare nelle scatole di latta decorate da offrire ai bambini e agli ospiti. Esistono centinaia di ricette per questi biscotti: al burro, alla cannella, all’anice, alle mandorle, al limone, all’arancia, al cioccolato, alle noci.
C’è un’altra bevanda che in Alsazia è tipica del periodo natalizio: la bière de Noël, la birra di Natale. Fin dal Medioevo i monaci alsaziani avevano l’abitudine di preparare in questo periodo una birra forte e ricca di malto. Una birra scura di carattere che ben si adatta al clima freddo dell’inverno, aromatizzata alle spezie, con sentori di miele e di rabarbaro che si può bere anche all’aperto, perché la temperatura di servizio consigliata è fra i 10 e i 12 gradi. Ormai quasi tutti i birrifici alsaziani hanno ripreso l’abitudine di preparare la loro birra di Natale, quindi non avrete difficoltà a trovarla fra gli stand del mercato. L’abbinamento più adatto? Le tentazioni sono molte, ma personalmente suggerirei di non lasciare Strasburgo senza aver provato la sua specialità più famosa, il pain d’épices, il pan di spezie. Con una birra scura e forte, il pairing è perfetto. La regina del pan di spezie a Strasburgo è madame Mireille Oster: potete trovarla nel suo piccolo, delizioso negozio in rue des Dentelles, nel quartiere della Petite France, il più pittoresco della capitale alsaziana. Oppure nei suoi frequentatissimi stand al mercatino di Natale, in place Broglie e in place Benjamin Zix. Nel retro della boutique di rue des Dentelles c’è il laboratorio dove Mireille crea i suoi dolci. Certo il periodo natalizio, pieno di impegni e con la folla che prende d’assalto il negozio e gli stand, non è il più propizio per parlare con questa energica signora, ambasciatrice gastronomica dell’Alsazia, ma quando l’ho incontrata in un momento più tranquillo dell’anno, mi ha raccontato tutta la sua passione per l’attività di famiglia iniziata nel 1933. Dai suoi viaggi in Italia, in Cina, in Egitto, Mireille ha sempre portato qualche ingrediente, qualche idea per creare sempre nuove ricette da proporre ai numerosissimi clienti.

NORIMBERGA, CAPITALE DEL GIOCATTOLO
Ora passiamo il Reno e dirigiamoci in Baviera, anzi in Franconia. Norimberga è la capitale storica ed economica di questa regione della Germania, che oggi appartiene amministrativamente al Land della Baviera. Possono sembrare osservazioni marginali, ma dare del “bavarese” a un “francone” (e viceversa) può meritare delle puntualizzazioni da parte degli interessati. Il Christkindlesmarkt che ha luogo nella Hauptmarkt, piazza centralissima, richiama ogni anno oltre due milioni di visitatori da tutto il mondo. Nei fine settimana di grande affollamento si circola a fatica fra gli oltre 180 stand, dunque il suggerimento è provare a scegliere un giorno diverso dal sabato o dalla domenica per visitare il mercato. La città di Albrech Dürer è molto bella, nonostante i bombardamenti subiti durate la seconda guerra mondiale e merita di essere visitata con calma. Si può salire al castello per vedere la città dall’alto, fare una bella passeggiata sulle rive del fiume Pegnitz, scoprire che Norimberga è una delle capitali mondiali del giocattolo. Il nome Playmobil vi dice forse qualcosa? Bene, i pupazzetti ora famosi in tutto il mondo sono stati ideati da una ditta che ha sede proprio qui. Giocattoli e giostre sono fra i punti di forza del mercato che dedica una grande attenzione al divertimento dei più piccoli.
Sul piano gastronomico non si può mancare il rito più popolare del mercato: quello di degustare il tradizionale Drei im Weckla, ovvero tre pezzi di Bratwurst (salsiccia) di Norimberga servite in un panino. Mi raccomando, le salsicce devono essere tre, e devono essere le tipiche salsicce di Norimberga, Nürnberger Rostbratwurst, che hanno un riconoscimento Igp e possono essere prodotte solo nel territorio cittadino. Piccole e sottili, arricchite di maggiorana, queste salsicce di carne suina sono citate su alcuni documenti fin dal 1300 e le potete trovare anche nei ristoranti o nelle birrerie. In questo caso sono sei e vengono servite su un piatto di peltro con rafano, crauti o insalata di patate. L’accompagnamento può essere un’ottima birra francone. Non c’è che l’imbarazzo della scelta perché la regione ha una grande tradizione brassicola (e se vi spostate verso Würzburg e la valle del Meno, anche vinicola). Poi ci sono le bancarelle dove gustare i Baggers, le frittelle di patate o bere un bicchiere di Feuerzangenbowle, bevanda calda composta di vino rosso e rum. Per finire in dolcezza ci sono i Lebkuchen, i dolcetti di pan pepato, anch’essi simbolo della città e del suo famoso mercatino.