Questo numero di Barolo&Co dedica la rubrica “Da visitare” a un museo diffuso: quello allestito lungo il percorso de “I Sentieri dei Frescanti”. Se vi piace camminare, se amate le due ruote a pedali o se avete la fortuna di possedere un cavallo – insomma se fate parte della nutritissima schiera che ama il turismo attivo – questo suggerimento sarà per voi davvero interessante.
“Sentieri dei Frescanti” è un progetto culturale di alto profilo, che si pone l’obiettivo di promuovere il patrimonio artistico rappresentato dal repertorio degli affreschi del Roero dipinti tra la metà del ‘400 e la metà del ‘700 e reperibili nel territorio dei dieci Comuni che hanno attualmente aderito all’iniziativa. Si tratta di pitture a fresco conservate all’interno di castelli, chiese cittadine, cappelle campestri che furono anticamente luogo d’asilo e protezione per i pellegrini o testimonianze devozionali realizzate in dimore private.
Ai “Sentieri” partecipano Castagnito, Castellinaldo d’Alba, Ceresole d’Alba, Guarene, Monticello d’Alba, Santa Vittoria d’Alba, Santo Stefano Roero, Vezza d’Alba e il comune capofila dell’iniziativa, Magliano Alfieri. Da qualche mese anche Sommariva Perno ha messo a disposizione del progetto il Santuario della Madonna del Tavoleto, un bel complesso mariano del primo Novecento che si trova sulla sommità di una collina tra Valle Rossi e Sommariva. Il sito, in particolare, è compreso nell’ambito del Parco Forestale del Roero, preziosa testimonianza dell’antica “Silva popularis” dominante le pendici collinari del Roero.
Tra cappelle campestri e opere d’arte
Castagnito offre ai visitatori l’occasione di visitare la Cappella di S. Bernardo, una preziosa chiesetta campestre che ospita un affresco che cela un piccolo enigma irrisolto. A Castellinaldo d’Alba il Sentiero fa tappa presso la Cappella di S. Servasio dove, dall’alto di un luogo di culto dalle origini misteriose, si possono ammirare un paesaggio maestoso e una bella Madonna con Bambino all’interno della piccola chiesa. A Ceresole d’Alba la sosta è presso la Cappella della Madonna del Buon Tempo che ospita preziosi affreschi risalenti al Cinquecento. Guarene consente di visitare l’Oratorio della Confraternita della SS. Annunziata per osservare le ingannevoli prospettive prodotte dai maestosi affreschi barocchi che ornano la chiesa. Fare tappa a Magliano Alfieri consente alla vista di mettersi nuovamente alla prova con l’abilità dei frescanti che hanno dipinto in stile rococò forme fluenti e decorazioni dalle quali prendono forma false colonne, finestre illusorie e balconi che paiono davvero incombere sui visitatori della Cappella gentilizia degli Alfieri. Dedicata al S. Crocifisso, la piccola chiesa allestita sul lato est del castello successivamente al 1768 è nota anche come Oratorio della Santa Sindone. Il pellicano che si può osservare al centro dell’altare rappresenta l’allegoria del Cristo sulla base della credenza che il grande volatile amasse così tanto la sua covata da alimentarla col sangue fatto sgorgare dalle ferite auto inferte al petto con il proprio becco.
A Santo Stefano Roero il museo diffuso offre la possibilità di visitare la chiesa di S. Michele Arcangelo, tutto ciò che rimane di una “villa” medievale da tempo perduta, che offre al visitatore preziosi affreschi barocchi di pregevolissima fattura.
Santa Vittoria d’Alba mette a disposizione dei visitatori una delle tappe più interessanti del percorso museale. Si tratta dell’Oratorio della Confraria intitolata a S. Francesco d’Assisi. L’Oratorio, infatti, costruito su un preesistente rustico adibito a fienile contiene 19 affreschi che raccontano la Passione di Cristo, rappresentata con ottima mano da un frescante noto come il Maestro di Santa Vittoria. Il ciclo di affreschi ha una lunghezza di circa 30 metri, inizia con la rappresentazione dell’ingresso a Gerusalemme, descrive la Passione e morte di Gesù e si conclude con la scena della Resurrezione. L’elenco, rigorosamente alfabetico, delle tappe dei Sentieri dei Frescanti si chiude con Vezza d’Alba e il Santuario della Madonna dei Boschi. Qui si trova, celato nel sottotetto a seguito dei lavori eseguiti nel 1731 per realizzare una volta sulla navata unica dell’originale chiesa romanica del XII secolo, un bellissimo e prezioso affresco gotico raffigurante l’Annunciazione della maternità di Maria.
Il percorso è gestito dall’Ecomuseo delle Rocche, a cui si possono chiedere informazioni, mappe, dettagli e fa parte del Roero Bike Tour. Come già detto in apertura il percorso, della lunghezza di 140 chilometri circa, può essere affrontato per tappe singole o visitato nel corso di un fine settimana. Alcuni tratti scorrono su strade provinciali, ma passare di meta in meta attraversando sentieri, boschi e vigneti è senza dubbio il modo più bello di coniugare la scoperta di un ambiente bellissimo e di testimonianze d’arte di rara bellezza.
Nel corso della stagione estiva la visita delle varie tappe può essere integrata da iniziative di carattere promozionale che, grazie alle specialità locali, sapranno rendere particolarmente gradevole l’accoglienza e l’esperienza delle diverse sedi del museo diffuso.