I vigneti più alti d’Europa con vista sul Monte Bianco e un vino unico in un panorama spettacolare: basterebbero questi due elementi a invitare a visitare Morgex, paese dell’Alta Valle d’Aosta che dà il nome, insieme a La Salle, al Blanc de Morgex e La Salle, sottozona della denominazione di origine Valle d’Aosta.
Ma scopriremo come questo paese ai piedi del Monte Bianco, meno conosciuto e rinomato della vicina Courmayeur, abbia molto da offrire.
Morgex fa parte della più ampia Valdigne, il cui nome deriva dal celtico Vaoudagne cioè foresta di pini. Alcuni documenti notarili dell’XI secolo la indicano come Vallis-Digna, cioè la più considerevole delle piccole valli che occupano il ducato di Aosta. In seguito ha assunto il suo definitivo nome di Valdigne e oggi comprende Courmayeur, Pré-Saint-Didíer, La Thuile, Morgex e La Salle, inizia al ponte dell’Equilivaz e termina in cima al Monte Bianco. Morgex vanta dei paesaggi bellissimi e zone come Arpy dove è possibile praticare lo sci di fondo, ma anche d’estate sono apprezzate le sue passeggiate; immersi nella tranquillità della natura è possibile raggiungere le cascate di Arpy, Pianta Grossa e Licony. Per chi ama le emozioni forti invece è possibile praticare il rafting nelle acque agitate della Dora. Nella stessa zona sportiva del rafting è possibile in estate fare delle passeggiate a cavallo. Per chi invece ha voglia di sperimentare un’esperienza sensoriale unica può effettuare il percorso del “Bare footing”. Il percorso, di circa 600 metri, da effettuare a piedi nudi (barefooting deriva dall’inglese barefoot, che significa appunto piede scalzo) è adatto e amatissimo dai bambini, è ad accesso libero e bisogna camminare su diverse tipologie di terreno: erba, muschio, sabbia, acqua, fango, ghiaia, foglie, fieno, solo per citarne alcuni. È dotato anche di postazioni interattive che amplificano l’esperienza sensoriale e permettono di affinare tutti i sensi.
Non solo sport e movimento, Morgex racchiude nel suo piccolo borgo tanta storia e angoli di cultura. Per Morgex fu molto importante il dominio dei Conti di Savoia, sotto i quali trascorse secoli di grande stabilità e libertà, diventando un importante centro economico e amministrativo. Da ricordare la data del 29 ottobre 1318, quando il Duca Amedeo V concesse a Morgex le franchigie, dichiarandola “Ville Libre” ovvero “città libera”. In paese sono ancora visibili i resti di torri e castelli medioevali, tra cui la Casaforte dei Bozel al Villair, il Castello Pascal a La Ruine e la Tour De L’Archet. Quest’ultima si trova nel centro del paese ed è ora sede della Fondazione Natalino Sapegno, che si dedica a studi e ricerche nell’ambito della letteratura europea moderna e contemporanea. Anche la parrocchia di Morgex, sempre nel centro del paese merita una visita; è la più antica della Valdigne, ricca di preziosi cimeli artistici e dal 1910 è riconosciuta monumento nazionale. Anche per quello che riguarda la viticoltura Morgex deve il suo sviluppo alla Chiesa o meglio alla lungimiranza di Don Bougeat, parroco di Morgex fino al 1971, che seppe valorizzare il vitigno Prié Blanc da cui nasce il Blanc de Morgex et de La Salle. La zona di coltivazione è nei comuni di Morgex e La Salle, sulla sinistra orografica della Dora Baltea, dove i vigneti raggiungono i 1200 metri di altitudine. Il Blanc de Morgex et de La Salle è prodotto utilizzando esclusivamente il vitigno Prié Blanc biotipo Blanc de Morgex, di cui non si conosce con esattezza l’origine, ma è considerato vitigno autoctono della Valle d’Aosta. Compie l’intero ciclo vegetativo in un periodo di tempo breve per cui inizia il germogliamento più tardi e raggiunge la maturazione prima degli altri vitigni, evitando così le brinate e le gelate tardive che si possono verificare nel mese di aprile. Un inciso per quest’anno: le gelate sono state davvero tardive, al punto che purtroppo la vendemmia 2017 sembra compromessa quasi al 90%.
IL BLANC DE MORGEX ET DE LA SALLE
Il Prié Blanc viene allevato su pergole molto basse, sorrette da palature in legno o in pietre monolitiche, per evitare i danni del vento e del gelo invernale. Il terreno, molto sassoso, permette di immagazzinare calore durante il giorno e rilasciarlo di notte. Anche grazie alle temperature e alla secchezza dell’aria, il Prié Blanc si rivela molto resistente alle malattie. Lo fu persino alla fillossera, il tremendo insetto che, proveniendo dalle Americhe, ha distrutto sul finire del 1800 gran parte dei vigneti d’Europa. Quindi mentre in tutta Europa si è costretti a impiegare viti europee innestate sul “piede” americano, in Valdigne si impiantano ancora le viti originarie, soltanto europee, senza ricorrere all’innesto. Espressione di successo di questo vitigno è La Cave MontBlanc, cooperativa vitivinicola che dal 1983 raccoglie le uve dai singoli “vignerons”, oggi un centinaio che rappresentano un totale di 20 ettari, producendo 150.000 bottiglie annue. La Cave ha saputo con un unico vitigno proporre sul mercato oltre alla Doc Vallée d’Aoste Blanc de Morgex et de La Salle, interessante anche come base per spumanti, il vino dei ghiacci Vallée d’Aoste Doc Blanc de Morgex et de La Salle Vendemmia Tardiva e il Vin de Glace Chaud de Lune, che viene vendemmiato nei mesi invernali in notturna a temperature molto rigide che permettono una raccolta dell’acino gelato. La pressatura avviene alle prime luci dell’alba. Espressione del territorio e del savoir faire dei vignerons sono anche le cantine private di Ermes Pavese, la Maison Vevey Albert, Piero Brunet, Carlo Celegato e La Crotta de Meurdzie.
ANCHE LA CUCINA È DI PRIM’ORDINE
A Morgex, non solo vino. Anche la gastronomia ha la sua rilevanza, arrivando alla massima espressione dello chef stellato Agostino Buillas del Café Quinson che si trova nel centro del paese, che ha saputo portare a livelli altissimi la cucina di montagna e le sue materie prime. Tra i prodotti del territorio da ricordare e assaggiare ricordiamo la trota di Morgex, in particolare il salmerino alpino, e il dolce tipico della Valdigne, il creinchein o creichen, fatto con farina bianca, lievito di birra, latte, acqua, amido di mais, uova, zucchero e burro. Una volta a Morgex non si può non compiere un giro sulla Sky Way, moderna e panoramica funivia sul Monte Bianco che consta di tre stazioni: Courmayeur (1.300 m), il punto di partenza; Pavillon du Mont Fréty (2.200 m), la stazione intermedia che offre diverse attrazioni tra cui una cantina dove si produce lo spumante metodo classico Vallée d’Aoste DOC Blanc de Morgex et de La Salle “Cuvée des Guides” della Cave Montblanc, un prodotto speciale anche per l’altitudine e le temperature; Punta Helbronner (3.466 m), da dove si può ammirare il Monte Bianco in tutta la sua imponenza grazie alla meravigliosa terrazza panoramica a 360°. Dalla stazione è facilmente raggiungibile il Rifugio Torino. Dopo tutto questo girare un po’ di relax alle Terme di Pré Saint Didier è d’obbligo.
DOVE DEGUSTARE A MORGEX
Piero Brunet
Via Valdigne, 139
Tel. +39 0165 809 120
www.aziendabrunet.blogspot.com
Cave MontBlanc
Chemin des Iles, 31 – La Ruine
Tel. +39 0165 800 331
www.cavemontblanc.com
Ermes Pavese Azienda
Vitivinicola
Strada Pineta, 26
Tel. +39 0165 800053
www.pavese.vievini.it
Crotta de La Meurdzie
Viale del Convento, 1
Tel. +39 0165 808931
Carlo Celegato Azienda Vitivinicola
Fraz. Prévillair, 10
Cell. +39 335 6750546
c.cele@alice.it
Maison Albert Vevey
Fraz. Villair, 67
Tel.: +39 347 4351738
mariovevey@vievini.it