Dopo un inverno tutto sommato neanche troppo rigido, il clima ha atteso la primavera per mostrare la sua faccia inaspettata e capricciosa.
Il periodo pasquale è stato il punto di cambiamento: fino ad allora, il percorso climatico del 2017 si era mosso nella norma o giù di lì.
La vigilia di Pasqua c’è stata la prima avvisaglia, anche drastica: una forte grandinata ha preso di mira alcune colline delle zone del Barbaresco, del Dolcetto d’Alba e del Moscato d’Asti, causando danni gravi, in alcuni casi anche irreparabili. Nella settimana successiva, la nuova bordata, stavolta più generalizzata: le temperature sono precipitate di parecchi gradi, in molti casi fino a sfiorare lo zero se non addirittura ad andarci sotto.
Quelle gelate tardive che da un po’ di anni non si facevano vedere, stavolta sono tornate alla grande colpendo non solo la Langa, il Roero e il Piemonte, ma coinvolgendo molte altre zone italiane, con danni che un po’ ovunque hanno ridotto in partenza i volumi della vendemmia 2017.
Il primo stato d’animo che ha accompagnato gli osservatori interni o esterni al settore è stato il dispiacere. Poi, è subentrata la consapevolezza che lo scivolamento delle colture (anche quella viticola) verso le parti basse della collina ogni tanto poteva avere anche questa conseguenza. Alla fine è il mercato che ha stabilito la reazione più concreta: la consapevolezza che queste “aggressioni climatiche” determineranno più o meno cospicue riduzioni della produzione ha dato una nuova spinta alle contrattazioni. Così, è partita la corsa all’accaparramento delle produzioni 2016 e precedenti, con l’effetto immediato di un nuovo rinvigorimento dei prezzi. Ironia della sorte: il freddo ha riscaldato il mercato e i suoi protagonisti!
A dispetto delle gelate e del clima incostante, la redazione di Barolo & Co. è da tempo al lavoro per confezionare il n° 2 del 2017 della rivista, dopo aver definito gli argomenti da trattare e scelto i migliori interpreti di questo fascicolo tra i suoi collaboratori e non solo.
Il tema “Vino” resta il più ricorrente e stavolta è dedicato al Dolcetto d’Alba, alla Nas-cetta del Comune di Novello, alla Falanghina del Sannio e alla Costa di Amalfi. Le specialità si raccontano con il fascino di Asili a Barbaresco e la vicenda della Grappa bianca. Le rubriche turistiche percorrono in bicicletta le strade del Gavi e, a piedi, i vigneti più alti d’Europa, quelli di Morgex e La Salle. Uno specifico focus è dedicato al Múses di Savigliano.
Quanto ai prodotti agroalimentari, stavolta Barolo & Co. dedica l’attenzione al pomodoro, al riso della Baraggia, al formaggio Plaisentif, alla versatilità dello zucchino, all’olio delle Colline Salernitane e alle proprietà della curcuma. Esaminiamo, inoltre, con occhio critico il disciplinare di produzione del Vermouth di Torino e con soddisfazione il ringiovanimento del lavoro agricolo, con particolare riferimento alla viticoltura.
Le rubriche culturali raccontano la figura di Leopoldo Incisa della Rocchetta e il fascino del Bacco in Toscana di Redi. Prosegue, infine, e con soddisfazione, il racconto della ristorazione e dei locali del vino con “Fornelli d’Italia” e “Il vino al banco”. La copertina, con il suo bel grappolo d’uva in costante accrescimento, annuncia la stagione del caldo e dei frutti succosi. Vi auguriamo che sia anche la stagione del relax.
Barolo & Co. farà di tutto per tenervi compagnia.