La Doc Langhe, la rivincita della collina

Se un tempo, in Piemonte, la collina era spesso sinonimo di vita grama e la Langa in particolare era accostata alla “malora”, oggi la situazione è molto diversa. I territori di Langhe e Monferrato sono gli spazi dove la viticoltura raggiunge i maggiori livelli di prestigio, con evidenti influenze sul reddito delle persone e sull’economia in generale.
Ne parliamo a fondo sul terzo numero dell’anno di Barolo & Co., mentre i grappoli iniziano a maturare e nelle calde ore di questa bizzosa estate può certamente essere piacevole immergersi nella freschezza del racconto di questa profonda identità tra il territorio e il suo vino.
In questo numero si parla anche di Grignolino del Monferrato Casalese, della Doc Valle d’Aosta, delle MeGA Albesani e Cottà nel Barbaresco, dei vitigni Gamba di Pernice e Moscato nero di Acqui, delle varietà resistenti a Peronospora e Oidio. E, naturalmente, di turismo (il Sentiero delle Cretes in Valle d’Aosta, il Mercato alimentare di Firenze e il poliedrico Museo dei Vetri di Chiusa Pesio), cibo (miele, luppolo, olio extravergine della Dop Puglia, anguille, caffè, canestrelli e frutti di rovo) e locali per la gola.
E poi si parla di sostenibilità e di strategie di mercato, tra libri, biografie e interviste. Tutto da non perdere…

Giancarlo Montaldo Luglio 2023
La Doc Langhe, la rivincita della collina

Se un tempo, in Piemonte, la collina era spesso sinonimo di vita grama e la Langa in particolare era accostata alla “malora”, oggi la situazione è molto diversa. I territori di Langhe e Monferrato sono gli spazi dove la viticoltura raggiunge i maggiori livelli di prestigio, con evidenti influenze sul reddito delle persone e sull’economia in generale.
In questo numero dedichiamo un importante spazio di approfondimento alle Langhe raccontando lo sviluppo e la realtà attuale e futura della Doc Langhe, una denominazione che è ai primi posti nella gerarchia di identità, valore e immagine di questo territorio.
Varata a novembre del 1994, la Doc Langhe oggi rappresenta più di 21 milioni di bottiglie di vino commercializzate (dati 2022), con una tipologia (il Langhe Nebbiolo) che ne è protagonista assoluto con più di 9 milioni di bottiglie e almeno altri cinque vini (Arneis, Rosso, Dolcetto, Chardonnay e Favorita) che presentano rilevanti volumi di imbottigliamento, superiori al milione di bottiglie.
Al di là dei numeri e dei fatti economici, l’elemento più evidente è il prestigio e il valore identitario che questo territorio e la sua denominazione hanno saputo creare e consolidare nell’immaginario collettivo del consumatore italiano ed estero. Questo vale non solo per le tipologie più importanti, ma anche per quelle di minore superficie vitata e di imbottigliato (Langhe Nascetta o Langhe Nas-cetta del Comune di Novello o ancora Langhe Sauvignon), che beneficiano di questo privilegio e traggono dalla denominazione molto del loro appeal e del loro pregio.

Per quanto concerne i temi trattati in questo numero, quelli dedicati al vino prendono in esame – oltre la Doc Langhe – il Grignolino del Monferrato Casalese, la Doc Valle d’Aosta, le MeGA Albesani e Cottà nel Barbaresco, i vitigni Gamba di Pernice e Moscato nero di Acqui e le varietà resistenti a Peronospora e Oidio.
Tre sono i focus del turismo enogastronomico: il Sentiero delle Cretes in Valle d’Aosta, il Mercato alimentare di Firenze e il poliedrico Museo dei Vetri di Chiusa Pesio.
Quanto alla sostenibilità, la nostra attenzione va alle gravi situazioni della plastica in mare e alla crisi idrica tra invasi e l’opportunità di alimentare le falde.
Le rubriche del mercato analizzano la distribuzione e l’immagine del vino in Vietnam, oltre a un altro dei prodotti legati al bere miscelato (il gin tonic).
E numerosi sono gli spazi dedicati al cibo: la produzione di miele e la coltivazione delle fragole in Piemonte, il luppolo come pianta alimentare, l’olio extravergine della Dop Puglia, le anguille come storia di cibo, i metodi di estrazione del caffè, i canestrelli in Piemonte e i frutti di rovo.
La tavola mantiene le sue rubriche sui ristoranti (Fornelli d’Italia), sulle vinerie (Il vino al banco) e sui negozi di specialità (Dove lo compro).
Infine i temi culturali propongono la figura del calciatore Hernanes che quando ha appeso le scarpette ai chiodi ha abbracciato il mondo del vino e della cucina piemontesi e la biografia di Giovanni Borello, dinamico presidente della Camera di Commercio di Asti, inventore della Douja d’Or; e, poi, ancora l’arte della canditura a Genova, i libri per l’estate nella rubrica “Da leggere e da vedere” e un nuovo racconto di vino.

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