Ne parliamo più diffusamente nella rubrica “Nell’occhio del ciclone”, ma questo Editoriale non può passare sotto silenzio la nuova polemica sul “vino che fa male alla salute”. Era tempo che tale querelle non tornava agli onori della cronaca. Ci han pensato gli Irlandesi a rinfocolare un dibattito vecchio come il mondo.
Ci preoccupa il fatto che gli Irlandesi abbiano preso di mira il vino per affrontare un loro problema, quello del loro alcolismo, che non è certo causato dal vino, visto che prevalentemente quel popolo consuma birra e superalcolici.
Spiace che a essere preso di mira sia ancora una volta il vino, il cui settore produttivo da tempo parla e opera a favore di un consumo moderato e intelligente. Il vino ha qualche millennio di storia alle spalle e da anni è riconosciuto come ingrediente essenziale di quella dieta mediterranea che aiuta la gente a stare bene.
La reazione del mondo del vino italiano ed europeo non si è fatta attendere ed è stata legittima. Nel concreto si è limitata soprattutto a ribadire i concetti positivi di un consumo moderato di questa bevanda. Agli Irlandesi ci sentiamo di ricordare come siano andate le cose negli Stati Uniti durante l’epoca del proibizionismo. Il consumo di alcool non si è ridotto, ma è aumentato. Con la differenza che la gente lo consumava di nascosto.
Con il numero di marzo 2023 comincia per Barolo & Co il suo 41° anno di attività. Ecco in sintesi i temi trattati in questo numero. La parte del leone spetta ancora al mondo del vino con gli articoli dedicati al Roero Arneis, ai vitigni Avanà e Quagliano, al Brachetto d’Acqui, alla Sicilia firmata Nero d’Avola, ai cru Lazzarito e Prapò nel Barolo di Serralunga d’Alba e ai suoli del vino in Langa e Roero. Anche la birra ha il suo approfondimento nella rubrica “Tendenze”.
I temi del turismo del vino e del cibo raccontano il mercato alimentare di Copenaghen, il sentiero delle Rocche dei Sette Fratelli a Treiso e la Festa della Focaccia di Recco.
Due rubriche riguardano il mercato e il consumo: “Vino, cibo e mercati” analizza l’attualità delle fiere del vino e “L’altra faccia del bere” racconta i segreti del “Dry Martini”.
Gli approfondimenti del cibo focalizzano il Murazzano Dop, la fava, l’olio EVO delle Marche, il latte come storia di cibo, l’espresso italiano, i baci di dama in Piemonte e il nasturzio come fiore mangereccio. Anche la sostenibilità ha i suoi spazi: il consumo di suolo agricolo in “Volendo si può” e il “Keep clean and run” per pulire il mondo in “Economia circolare”.
Le rubriche dedicate alla tavola presentano i ristoranti e le osterie in “Fornelli d’Italia”, le vinerie e i wine bar in “Il vino al banco” e i negozi di specialità alimentari in “Dove lo compro”.
Ampia è la proposta dei temi culturali: “Testimonianza di vite” è dedicata a Giancarlo Travaglini; “Incontri con il vino” conversa con Fulvio Marino, il mugnaio di Langa innamorato del Moscato; la “Storia nel piatto” racconta la cubaita, dolce arabo e mediterraneo; “Racconti di vino” presenta una suggestione dedicata al mondo del Moscato; “Da leggere e da vedere” è la nuova carrellata di libri da leggere sui temi del vino, del cibo e non solo.
Non ci resta che augurarvi buona lettura e buona primavera.
Giancarlo Montaldo