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Il Museo Lavazza, nel segno del caffè

Al Museo Lavazza di Torino un viaggio “con e dentro” la tazzina!

Rosalba Graglia Ottobre 2019
Il Museo Lavazza, nel segno del caffè

Dove poteva nascere il più nuovo e innovativo museo del caffè? Naturalmente dove è nato un impero del caffè: a Torino, da Lavazza. Perché è a proprio a Torino che Luigi Lavazza nel 1895 apre la sua drogheria-bottega del caffè – oggi allo stesso indirizzo, in via San Tommaso 10, nel cuore della città, c’è una caffetteria-vetrina Lavazza – da cui sarebbe nata un’azienda sinonimo di caffè nel mondo.

Il Museo sorge nella nuova “cittadella” Lavazza, quella Nuvola progettata dall’architetto Cino Zucchi che ha trasformato nel segno della contemporaneità un intero isolato nel quartiere Aurora (e ha fatto emergere pure i resti di una basilica paleocristiana del IV-V secolo, visibili anche dall’esterno, dietro un’ampia vetrata, all’angolo tra via Ancona e corso Palermo).

Interni firmati dallo studio internazionale Ralph Appelbaum Associates, il Museo dei Caffè Lavazza è un vero viaggio sensoriale-emotivo nella cultura del caffè, con annesso l’Archivio Storico Lavazza, 120 anni di storia e oltre 8.500 documenti, fatti e immagini.

Museo interattivo, naturalmente, in cui si è guidati, va da sé, da una tazzina da caffè intelligente: la Lavazza Cup viene consegnata all’ingresso del museo e permette di attivare installazioni e contenuti multimediali e di memorizzare il percorso di visita. È dotata infatti di uno speciale sensore RFID (radio frequency identification) in grado di interagire con il sistema informatico del museo. Così, basta posizionarla sui display disseminati lungo il percorso (sono oltre 52) per interagire con gli schermi e scattarsi pure foto-ricordo nelle postazioni dedicate. E al termine della visita la tazzina intelligente fa rivivere la propria esperienza, attiva nuove proiezioni immersive e consente di inviare alla propria mail i contenuti desiderati: un souvenir su misura, insomma.

Un percorso in 5 gallerie tematiche

Pronti a cominciare un viaggio “con e dentro” la tazzina? L’avventura nel mondo del caffè inizia!

Prima tappa, Casa Lavazza, spazio familiare che ripercorre la storia dell’azienda come in un salotto, con la poltrona e i tavolini, fotografie, appunti, ricette, le figurine, le lattine firmate da artisti, la ricostruzione della prima drogheria e quella cambiale da 50 lire da cui tutto è cominciato: la firmò nel 1895 Luigi Lavazza per aprire la sua attività in via San Tommaso. Ci si siede in poltrona e, posizionata la tazzina, si ascolta la storia di un mito.

Quindi si passa alla Fabbrica, per conoscere tutto della produzione e lavorazione del caffè, dalle piantagioni all’arrivo dei chicchi a Torino, centro della lavorazione e ai magazzini delle preziose miscele. E ci si cimenta pure nella coltivazione virtuale del proprio caffè su misura..Nella Piazza si rivive il rito del caffè, nello scenario di una tipica piazza italiana degli anni Sessanta. Dalla storia (con l’Autobar, antesignano dei food-trucks contemporanei, per vendere il caffè nelle strade e nelle piazze italiane) al presente, con i guru del coffee-design, Ferran Adrià e il suo e-spesso in testa, al futuro, con la ISS-presso, la prima macchina espresso a capsule progettata per lo spazio, quella che ha fatto gustare una tazzina anche a Samantha Cristoforetti nella Stazione Spaziale Internazionale.

Il fascino delle pubblicità Lavazza

Molto interessante e divertente l’Atelier, atmosfera da studio fotografico e immagini e istallazioni dei 60 anni di collaborazioni creative di Lavazza. È qui che si ritrovano i cult della pubblicità Lavazza, dal Carosello con Nino Manfredi (come dimenticare quel mantra da caffeomani, “più lo mandi giù e più ti tira su”) al Paradiso Lavazza da Tullio Solenghi fino al Crozza dell’ultima versione televisiva, ma soprattutto a Caballero e Carmencita, due miti che dominano l’Atelier in versione gigante. E grazie a 4 postazioni ci si può scattare una foto-ricordo proprio con le icone della comunicazione della casa. Oltre a sfogliare i leggendari Calendari Lavazza, nati dalla collaborazione con i più grandi fotografi del mondo, dalla prima edizione foto di Helmut Newton, lanciata a fine 1992 per l’anno successivo, al calendario The Earth Defenders firmato da Steve McCurry nel 2015 che ha iniziato la serie dei “Difensori della Terra”, arrivata nel 2019 al calendario Good to Earth, 27° edizione, con gli scatti della fotogiornalista americana Ami Vitale a documentare progetti di artisti ” buoni per la Terra”, progetti virtuosi di riforestazioni, tutela delle biodiversità, conversioni di zone industriali in aree verdi e via declinando. Per la cronaca sarà David LaChapelle a firmare il calendario 2020, realizzato alle Hawai, e sempre sul tema del rapporto con la natura e la difesa della Terra.

Ultima sezione del museo, L’Universo, uno spazio onirico che immerge in una proiezione multimediale a 360 gradi, per vivere un’esperienza personalizzata del mondo del caffè Lavazza, sempre grazie alla magica tazzina. Immancabile per rendere l’esperienza completa e concreta la degustazione finale di una ricetta speciale di coffee design firmata dal Training Center Lavazza: a scelta un’ “aria di cappuccino”, dolce e cremoso, o un caffè cold brew in versione drink con ghiaccio, usato anche in mixology.

Il percorso finisce qui. Si torna alla biglietteria, dove si può “scaricare” la tazzina e inviare alla propria mail le foto ricordo scattate durante la visita.

Dopo di che come resistere allo store del museo? È un  trionfo di oggetti e gadget delle icone firmate Lavazza, nonché confezioni delle miscele più nuove, Tierra!, sostenibili e solidali.

Il viaggio nel caffè continua…

Museo Lavazza

Via Bologna 32/A, 10152 Torino

Tel. 011-2179621 – www. museo.lavazza.com

Orario di apertura: mercoledì – domenica, ore 10 – 18. ultimo ingresso ore 17.30

(per una visita ben fatta calcolare almeno 1 ora e 30).

Biglietto intero 10 euro (inclusa degustazione finale)

Ridotto 8 euro, gratis con la tessera Musei

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