Diventare tutti “sostenibili”

Pubblicato il secondo numero di Barolo & Co del nuovo anno, con tanti approfondimenti sui vini, il cibo, l’offerta turistica collegata e tante altre suggestioni. Focus di approfondimento su Colli Tortonesi, Nizza Docg, i vitigni Croatina e Camaiola, l’Oltrepò Pavese Pinot nero, lo Sfursat della Valtellina e il mercato degli spumanti…

Giancarlo Montaldo Luglio 2021
Diventare tutti “sostenibili”

Negli ultimi tempi, parlare di sostenibilità sembra diventato lo sport nazionale. In Italia e non solo. Ma allo stato attuale delle cose, le parole non bastano più. Bisogna passare dalle parole ai fatti, cambiare registro e progettare le attività tenendo conto degli effetti che possono provocare in un futuro non solo immediato.
In sostanza, dobbiamo divenire tutti più “sostenibili”, capaci cioè di non alterare di più il suolo, l’aria e l’acqua, in una parola tutto ciò che ci circonda.

Questo non significa tornare all’età della pietra o rinunciare alle innovazioni che scienza e tecnologia ci hanno messo a disposizione. E non significa nemmeno penalizzare gli equilibri economici delle imprese e i loro sviluppi.

Divenire sostenibili significa soltanto rinunciare al superfluo, all’inutile, forse anche al troppo comodo o al troppo passivo a favore di una capacità più autorevole di affrontare i problemi e risolverli, senza crearne di ulteriori.

In agricoltura, significa anche usare meno sostanze chimiche nel combattere i patogeni o recuperare le fertilità perduta e ragionare di più e meglio in termini di coltivazione, agronomia, consociazione e alternanza tra le colture, limitazione della monocoltura, tutti sistemi capaci di migliorare l’assetto globale dell’ambiente.
E poi significa ragionare in modo prudente sui confezionamenti, sugli imballaggi, sui trasporti, sugli scambi, sui consumi, sulle opportunità dell’economia circolare, pensando che le risorse naturali della nostra terra non sono infinite.

Ognuno deve diventare un esempio per gli altri, un esempio virtuoso, capace di convincere anche i più scettici che l’ulteriore aggravamento della situazione potrebbe generare situazioni insostenibili per i nostri figli e nipoti.

Alla luce di questi pensieri ci accingiamo a esaminare i temi trattati da questo numero di Barolo & Co, il numero dell’estate, con l’augurio che accompagni questo periodo di relax dopo un anno così difficile, nel segno della vita all’aria aperta.

Cominciamo dai temi del vino: stavolta raccontano i Colli Tortonesi nella loro globalità e in particolare nella Sottozona Monleale, il Nizza Docg, i vitigni Croatina e Camaiola, l’Oltrepò Pavese Pinot nero, lo Sfursat della Valtellina e il mercato degli spumanti.

Il mondo del cibo è presente con vari approfondimenti che riguardano i frutti dell’estate (pesche, susine e albicocche) coltivati in Piemonte, il Taleggio, il melone, l’Olio EVO delle Colline di Romagna, le spezie, il Filetto baciato di Ponzone (AL) e il mirto.

Anche il turismo enogastronomico rinnova le sue proposte con un itinerario nel Vallese svizzero e un altro nelle Cinque Terre liguri. In Piemonte l’invito è sul Sentiero dei frescanti, nel Roero.
Gli approfondimenti mirati sono dedicati ai paesaggi Unesco, al rapporto tra la vigna e il bosco, alle strade intasate nell’era del delivery e al risparmio energetico in cantina.

Le rubriche culturali focalizzano le figure di Ettore Garino Canina, di Luisa Bianconi, la wine specialist di Aste Bolaffi e una breve storia dell’ampelografia in Italia.

Prosegue il racconto di ristorazione, locali del vino e negozi di specialità nelle relative rubriche.

Infine, lo spazio dedicato ai libri presenta alcune proposte di lettura particolarmente adatte a riempire le ore di riposo della prossima estate, insieme a un calice del vostro vino più gradito.
Noi ve ne suggeriamo alcuni, nelle due controcopertine, particolarmente adatti alle giornate estive.

Buona degustazione con i vini “Scelti per voi” da Barolo&Co!

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