L’enoturismo sta diventando una straordinaria attività complementare per il vino piemontese e più in generale per i prodotti dell’agricoltura di qualità.
I numeri, in molte aree della regione, sono in crescita. In qualche caso in modo anche esponenziale. L’inserimento delle colline vitate di Langa-Roero e Monferrato nel patrimonio dell’umanità Unesco ha contribuito ad accelerare questo sviluppo. In alcune aree, Langa e Roero in particolare, comincia a trapelare la preoccupazione che uno sviluppo troppo vorticoso e lasciato all’evoluzione spontanea possa portare un afflusso esagerato di persone, vanificando la progettualità e la prudenza che nel passato avevano caratterizzato la nuova attività di territorio. Senza voler esprimere giudizi affrettati e nemmeno deludere o confondere chi ha da poco iniziato un lavoro in questo ambito, crediamo utile ricordare alcuni elementi che caratterizzano la nostra realtà.
Prima di tutto, va sottolineato che i nostri paesi dispongono di spazi piccoli e questo costituisce un limite strutturale per qualsiasi attività, compresa quella enoturistica. Anche i nostri vini hanno quantità limitate. E non solo per i disciplinari che regolano i momenti produttivi, ma perché ci sono situazioni ambientali che condizionano rigorosamente la quantità in rapporto alla qualità.
E, poi, va ricordato sempre che la cattiva moneta scaccia quella buona, secondo una regola di mercato che non concede eccezioni.
Se le nostre colline intendono continuare a crescere nell’identità e nell’immagine, se i prezzi dei nostri vini vogliono concretamente remunerare le aziende per il loro giusto equilibrio di gestione, bisogna evitare ogni forma di massificazione, anche nello sviluppo dell’enoturismo.
Mentre la vendemmia completava il suo percorso, la redazione di Barolo & Co. ha iniziato a lavorare sul n° 4/2018 della rivista, selezionando gli argomenti di questo fascicolo da vari campi del mondo enologico e agroalimentare.
I temi del vino occupano di nuovo tanto spazio con il Dolcetto di Ovada Doc e l’Ovada Docg, il vitigno Brachetto, il Lessona, la vendemmia 2018 in Piemonte, il Colli di Luni e i Sorì di Diano.
Le rubriche enoturistiche raccontano il mercato bourg-en-Bresse in Francia, i Mercatini di Natale in Piemonte e il Museo dell’Arpa di Piasco.
Tra i prodotti agroalimentari sono stati scelti il Prosciutto Crudo Cuneo, la patata quarantina, l’aglio, il sale e la cannella. La rubrica “Amori possibili” si occupa sta- volta dei possibili abbinamenti tra i vini piemontesi e alcuni piatti icona delle cuci- ne europee. La birra è di nuovo protagonista della rubrica “L’altra faccia del vino”. I temi culturali raccontano le figure di Carlo Mensio eThomas Jefferson e il ruolo del vino nelle canzoni di Giorgio Gaber e altri cantautori del tempo.
L’ambiente caratterizza le rubriche “Volendo si può” ed “Economia Circolare” e prosegue, nelle specifiche rubriche, la segnalazione di ristoranti, locali del vino e pizzerie di nuova generazione.
Un altro anno sta per giungere al capolinea. Questo è il tempo dei bilanci e dei progetti per domani. Ma è anche il tempo di fermarsi un momento e pensare con generosità agli altri.
A tutti voi lettori dedichiamo il nostro pensiero, regalandovi gli auguri più grandi di Buon Natale e Felice Anno Nuovo con salute, serenità e progresso.