Varata nel 1994 insieme alle altre due denominazioni di territorio Langhe e Monferrato, la Doc Piemonte ha recentemente completato il suo progetto di organizzazione della vitivinicoltura subalpina con la modifica del disciplinare ufficializzata dal Decreto dell’8 agosto 2019, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 199 del successivo 26 agosto.
Tra le novità più significative ricordiamo l’introduzione della Unità Geografica Aggiuntiva “Marengo” per le tipologie Cortese frizzante e Cortese spumante. Tale menzione prende spunto dal Dipartimento di Marengo, vasto comprensorio collinare del Piemonte meridionale organizzato attorno all’omonima cittadina agli inizi del XIX secolo. Provincia del Primo Impero francese a seguito all’annessione della Repubblica Subalpina, è spesso ricordato per l’omonima battaglia, dove le truppe napoleoniche sconfissero l’esercito austriaco. In questo vino forte è il legame con il vitigno Cortese assai diffuso nel Piemonte meridionale, in particolare in provincia di Alessandria.
Nella recente stesura del Disciplinare si aggiungono poi alcune tipologie legate al singolo vitigno, con presenza di almeno l’85%: Viognier, Pinot grigio, Riesling, Cabernet, Cabernet franc, Bussanello e Croatina.
Alle novità si aggiunge la possibilità di indicare il doppio vitigno per tutte le varietà già presenti nel Disciplinare alla data di approvazione, nonché la tipologia Albarossa Spumante Rosato.
Il vino con indicazione di due varietà deve derivare integralmente dai due vitigni indicati. La varietà che concorre in misura minore deve rappresentare almeno il 15% del totale e nella designazione del prodotto deve seguire il nome della varietà prevalente.
Una nuova vendemmia, intanto, ha completato il suo corso. Nel contempo, la redazione di Barolo & Co ha lavorato al n° 4/2019 della rivista, selezionando gli argomenti dal mondo enologico e agroalimentare.
Per quanto concerne il vino, abbiamo dedicato la nostra attenzione al Moscato d’Asti Docg e al suo vitigno, alla Malvasia di Casorzo, alla coltivazione del Dolcetto in altitudine, al vitigno Pecorino, all’Ormeasco di Pornassio e al Rossese di Dolceacqua, ai vini della Doc Valsusa e al Muscat di Chambave.
Le rubriche enoturistiche raccontano il mercato di Berlino, il tour dei cru nel Barbaresco e il Museo del fungo di Boves.
Tra i prodotti agroalimentari abbiamo raccontato la Castagna Cuneo, il mandarino, l’olio della Dop Sardegna, lo zucchero, il formaggio Cevrin, e le brassicacee. La rubrica “Amori possibili” propone i possibili abbinamenti tra i vini piemontesi e la cucina emiliana.
Le rubriche culturali sono dedicate ai vini italiani nell’esposizione del 1861, alla figura di Bruno Ferraris e alla presenza del vino nelle canzoni di alcuni cantautori stranieri.
L’attenzione per l’ambiente è continuata nelle rubriche “Volendo si può” ed “Economia Circolare”. Proseguiamo, nelle specifiche rubriche, la segnalazione di ristoranti, locali del vino e pizzerie di nuova generazione, sempre consultabili sul nostro sito: www.baroloeco.it
Siamo così giunti al termine di un altro anno di Barolo & Co. Si può cominciare a tracciare un bilancio di ciò che si è fatto e a progettare l’anno che verrà, senza dimenticarci di pensare con generosità agli altri.
Per questo, dedichiamo ai nostri lettori e a coloro che ci accompagnano in questo viaggio nella comunicazione del vino e del cibo gli auguri più grandi di Buon Natale e Felice Anno Nuovo.