Arriva il vino nuovo. E con esso Barolo & Co.

Buone sono le premesse per la qualità

Giancarlo Mondaldo e Luigi Biestro Settembre 2018
Arriva il vino nuovo. E con esso Barolo & Co.

L’annata climatica 2018 è stata orientata all’alternanza, con periodi di tempo bello interrotti, anche bruscamente, da precipitazioni che hanno portato nel terreno buone riserve idriche.

La vendemmia 2018 è iniziata un po’ in tutte le regioni italiane sotto buoni auspici.

Rispetto al 2017, è annunciato un incremento quantitativo della produzione. Le stime non sono concordi, anche se tutte parlano di aumento: Assoenologi prospetta per il 2018 circa 55 milioni di ettolitri di vino, mentre Unione Italiana Vini e ISMEA indicano più cautamente 49 milioni di ettolitri. Anche se nel 2018 non abbiamo più avuto il clima caldo e secco dell’anno passato, l’annata è precoce lo stesso: in Piemonte, ad esempio, si può parlare di 12-15 giorni di anticipo sul dato medio e di 7-10 giorni di ritardo rispetto al 2017.
Tutto ciò è dovuto soprattutto a un andamento climatico favorevole alle piante, con ottime disponibilità idriche durante il periodo vegetativo fin qui trascorso. Questo ha permesso alle viti di continuare a lavorare senza esitazione e di procedere con regolarità alla maturazione dei grappoli.
Come conseguenza dell’andamento atmosferico 2018, la malattia che ha assillato di più i viticoltori è stata la Peronospora. Tuttavia, in aree specifiche, si sono avuti anche pericolosi attacchi di Oidio, che non andavano sottovalutati. Nelle prossime settimane, sono probabili in molte aree anche fenomeni di marciume, in particolare dove l’Oidio non è stato trattato con efficacia o dove si sono verificate grandinate più o meno intense.
Buone sono le premesse per la qualità, in relazione ai risultati positivi evidenziati dalle prime vinificazioni. È evidente che, vitigno per vitigno e zona per zona, l’esito finale dipenderà in gran parte dal clima degli ultimi 15 giorni prima della vendemmia. E sarà di nuovo l’uomo a fare la differenza: chi avrà coltivato con cura otterrà buoni risultati, chi avrà trascurato porterà a casa quello che potrà.

Mentre l’annata annunciava il suo sviluppo, la redazione di Barolo & Co. ha lavorato al n° 3/2018 della rivista, affrontando una serie di temi relativi ai mondi del vino e del cibo.
Le tematiche vitivinicole occupano gli spazi maggiori con la Doc Piemonte, il vitigno Cortese, l’Albugnano, il Bovale Sardo, il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, la Menzione Monvigliero a Verduno e il coinvolgimento tra le birre artigianali e le basi vinicole nel racconto delle IGA.
Nelle rubriche turistiche, presentiamo il mercato alimentare di FICO a Bologna, il tour tra le Grandi Panchine nel Roero e il Museo della Frutta di Torino. Il turismo enologico caratterizza poi le rubriche “Tendenze” e “Nell’occhio del ciclone”.
L’agroalimentare è presente con i formaggi Montebore e Toumin dal Mel, la patata e le sue origini, il nocciolo e la nocciola, il peperone Quadrato d’Asti e la china come pianta aromatizzante. Gli abbinamenti tra i vini piemontesi e la cucina marocchina occupano la rubrica “Amori possibili”.
Le rubriche culturali raccontano le figure di Giovanni Dalmasso, Paolo Francesco Staglieno e il vino nelle canzoni di Francesco Guccini. I temi ambientali tornano in “Volendo si può” ed “Economia Circolare”. Proseguono le recensioni della ristorazione, dei locali del vino e delle pizzerie di nuova generazione nei rispettivi spazi.
Intanto, l’estate sta passando la mano. Presto sarà di scena l’autunno, la stagione di tanti frutti e di belle proposte golose. Fatti ed eventi che seguiremo quotidianamente con la nostra Newsletter, le pagine Facebook e Instagram e con il nostro sito www.baroloeco.it.

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