Per dare qualche anticipazione sulla vendemmia 2023 prendiamo spunto dalle parole di un amico produttore, Giorgio Pelissero.
In un suo scritto annota le variabili (caldo, freddo, grandine, fitopatie, pioggia, siccità ecc.) che hanno interessato la realtà viticola tra Langa e Monferrato. E ricorda come non ci sia mai stata una situazione uguale all’altra. È d’obbligo perciò tenere viva l’attenzione, ogni giorno.
Qualche anno fa la situazione era più chiara. Se un’annata era buona o cattiva lo si intuiva quasi subito. Era più raro che durante la stagione intervenissero tutte queste variabili a rimescolare le carte.
È vero, ma oggi ci sono anche i possibili rimedi: l’esperienza, la tecnologia, la capacità di gestire l’imprevisto sono migliorate in ogni produttore e aiutano a far fronte alle situazioni di emergenza che sono ormai la quotidianità. Per questo, dopo un anno di lavoro, per portare a casa risultati positivi bisogna gestire con molta attenzione la vendemmia.
E veniamo ai primi dati concreti, rimandando al prossimo numero un resoconto più dettagliato.
L’inizio della raccolta è coinciso suppergiù con quella delle ultime annate, ancora in agosto per le uve più precoci e poi via via le altre. Una valutazione superficiale ci permette di dire che le rese non saranno elevate, tanto in uva che in vino, ma i dati analitici sembrano buoni.
Dopo quasi due mesi di caldo e di secco, la pioggia caduta abbondante (più di 100 millimetri) e tranquilla tra il 27 e il 29 agosto è stata essenziale, in particolare per Barbera e Nebbiolo.
La presenza di uve sane e belle ricche è un buon viatico per gli sviluppi futuri. Siamo sicuri che la cantina saprà raccogliere questi valori positivi e tradurli in vini di gran bella qualità.
L’estate 2023 è stata particolarmente calda, soprattutto a luglio e agosto, ma la redazione di Barolo & Co. non si è fatta spaventare. Ha continuato a lavorare, progettando i temi e realizzando i contributi che daranno vita al nuovo numero della rivista.
Cominciamo a enunciare i temi della vite e del vino: il Dolcetto d’Alba, i vitigni rari Liseiret e Pignola, il Ghemme, il Trento Doc, le MeGA Bricco Boschis e Fiasco nel Barolo e la reazione del vigneto ai problemi della siccità.
Il turismo del vino trova i suoi spazi nel cammino a piedi nel Carema e nel mercato alimentare di Monaco di Baviera.
Il mondo del cibo ci ha dato parecchi spunti e così raccontiamo i peperoni in Piemonte, l’uva fragola, l’olio extravergine delle Colline Teatine, i legumi in cucina e nell’alimentazione umana, il caffè, il sale e la sua storia e l’aglio e le sue proprietà gastronomiche e salutistiche.
Il focus sugli spumanti caratterizza la rubrica dedicata all’economia e ai mercati così come i temi della miscelazione rinnovano “L’altra faccia del bere”. La sostenibilità mantiene il suo spazio nella rubrica “Economia circolare” con il tema dei rifiuti elettronici.
Le culturali propongono l’intervista all’attore Andrea Bosca e la figura ormai storica di Clemente Tarantola, come ricercatore di temi enologici, un nuovo racconto di vino con un caleidoscopio di ricordi degli anni Sessanta e le recensioni dei libri nella rubrica “Da leggere e da vedere”.
Infine, i temi dedicati alla ristorazione, ai locali del vino e ai negozi di specialità continuano ad animare le specifiche rubriche con le loro novità.