“Non abbocchiamo all’esca” è il titolo del convegno dedicato al Mal dell’esca organizzato dal Consorzio di Tutela del Gavi con i maggiori esperti internazionali delle Malattie del legno, avversità che coinvolgono praticamente tutte le regioni viticole italiane e che mettono a rischio, considerando insieme Mal dell’esca e Flavescenza dorata, almeno il 10% del vigneto all’anno.
A Villa Pomela di Novi Ligure si sono incontrati viticoltori, tecnici, studenti e vivaisti per ascoltare personalità di primo piano come Laura Mugnai del DISPAA dell’Università di Firenze, Olivier Viret, de Centre de compétence en culture spéciales del DGAV del Cantone di Vaud (Svizzera), Marc Birebent, presidente del Worldwide Vineyards di Carnoules (Francia) specialista in sovrainnesto aereo della vite, Simonit&Sirch, i “preparatori d’uva” friulani noti per il loro metodo di potatura, Eugenio Sartori dei Vivai Cooperativi Rauscedo. Li hanno affiancati il presidente del Consorzio Tutela del Gavi Roberto Ghio, con il consulente viticolo Davide Ferrarese di VignaVeritas e il produttore vinicolo e presidente del Consorzio Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani Matteo Ascheri.
Le evidenze emerse dal convegno hanno sottolineato come non si possano affrontare queste patologie della vite con un’unica tecnica di cura, ma con un approccio “a sistema”, tenendo in considerazione tutti gli aspetti agronomici: le scelte d’impianto, la vocazionalità dei terreni, la selezione delle barbatelle e dei porta innesti, la gestione della vigorìa del vigneto. Confortante la notizia che il Mal dell’esca, portato da una serie di patogeni che colpiscono vigne sempre più giovani, si può prevenire soprattutto attraverso tecniche vivaistiche attente e recuperando professionalità in vigna, in particolare nelle operazioni di potatura, perché tagli errati possono facilitare l’insorgere della malattia.