Il palcoscenico era quello delle grandi occasioni: il Palavino allestito presso la Scuola Enologica di Alba, che quest’anno celebra il 140° anniversario della fondazione e una platea gremita di produttori, organizzazioni professionali, consorzi di tutela, giornalisti e autorità di settore.
In tale contesto, il 16 dicembre 2021 Regione Piemonte e Vignaioli Piemontesi hanno presentato i risultati climatici, produttivi ed economici dell’annata 2021 nella realtà piemontese.
I riscontri generali promettono fin d’ora vini di grande livello qualitativo e anche per questo è passata in secondo piano la constatazione che il vigneto piemontese nel 2021 ha dato vita a una produzione più contenuta rispetto agli ultimi anni.
Dal punto di vista climatico, l’analisi del decorso 2021 è stata illustrata da Michele Vigasio, che in seno alla Vignaioli Piemontesi ha la responsabilità delle attività tecniche. La sua sintesi ha ribadito i caratteri di un’annata che sotto l’aspetto climatico si è presentata piuttosto contradditoria, con frequenti manifestazioni eclatanti, a cominciare da un inizio dell’anno tendenzialmente mite che ha favorito un significativo anticipo della germogliazione e per proseguire con l’ondata di gelo tardivo che ha interessato vigneti e frutteti nella prima decade di aprile. Non sono da dimenticare le forti grandinate estive che hanno colpito con la solita imprevedibilità vari ambiti regionali e nemmeno i mesi di agosto e settembre che hanno portato un clima caldo, secco e privo di precipitazioni.
Nonostante ciò, il risultato globale dell’annata appare impeccabile in molte zone e con tanti vitigni, al punto che i voti assegnati alle uve evidenziano situazioni a cavallo tra l’ottimo e l’eccellente.
Dei dati quantitativi dell’annata 2021 si è occupato Giancarlo Montaldo, direttore di Barolo & Co che ha messo in evidenza vari aspetti della situazione, alcuni positivi e altri più critici.
Tra le note positive ricordiamo la situazione degli impianti vitati che nel 2021 hanno segnato un aumento rispetto al 2020, toccando la quota di 45.308 ettari e continuando la tendenza favorevole avviatasi nel 2017 dopo una lunga serie di anni nei quali la superficie vitata presentava sempre il segno negativo rispetto all’anno prima.
La nota dolente del 2021 sta nella quantità della produzione. È vero che negli ultimi anni i volumi produttivi sono diventati piuttosto stabili, con oscillazioni spesso di entità marginale, ma il dato del 2021 rispetto al 2020 segnala una riduzione di circa il 15%, superiore alle ipotesi che si erano fatte in epoca vendemmiale quando le stime indicavano uno scarto negativo tra il 5 e il 10%.
Tra il 2013 e il 2020 la produzione del vigneto piemontese è stata piuttosto regolare, con i dati annuali inclusi nella forcella tra 2,0 e 2,6 milioni di ettolitri. In tale periodo, la produzione è andata oltre la soglia massima solo in due anni, il 2018 e il 2020 con volumi produttivo di 2.658.000 e 2.703.000 ettolitri.
A proposito della produzione 2021, una recente nota della Regione Piemonte ha ufficializzato un primo dato concreto, seppure ancora provvisorio: la produzione vinicola effettiva del 2021 dovrebbe attestarsi attorno ai 2.319.700 ettolitri di vino.
I voti alle uve 2021
Arneis 4,5 stelle
Nebbiolo (Langhe e Roero) 5 stelle
Barbera 4,5 stelle
Nebbiolo (Nord Piemonte) tra 3,5 e 4 stelle
Brachetto 4,5 stelle
Pelaverga piccolo 4,5 stelle
Cortese 4,5 stelle
Ruché 4 stelle
Dolcetto 5 stelle
Vespolina 3 stelle
Erbaluce 4 stelle
Favorita 4,5 stelle
Chardonnay 4,5 stelle
Freisa 4,5 stelle
Grignolino 4,5 stelle
Pinot nero 4 stelle
Moscato bianco 4,5 stelle
Sauvignon blanc 4 stelle
Nascetta 4 stelle